Laurea Magistrale in CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI

Corso di studi
CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI
Corso di studi in inglese
PEDAGOGICAL COUNSELING AND PLANNING OF EDUCATIONAL PROCESSES
Titolo
Laurea Magistrale
Classe MIUR
Classe delle lauree magistrali in Programmazione e gestione dei servizi educativi - LM-50 (DM270)
Durata
2 anni
Crediti
120
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETA' E STUDI SULL'UOMO
Sito web del corso
https://www.unisalento.it/didattica/cosa-studiare/corsi-di-laurea-magistrale/-/dettaglio/corso/LM66/consulenza-pedagogica-e-progettazione-dei-processi-formativi
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce
Anno accademico
2020/2021
Tipo di accesso
Corso ad accesso programmato
Profili professionali formati
2.6.5.2.0 - Ispettori scolastici e professioni assimilate
2.6.5.3.2 - Esperti della progettazione formativa e curricolare
2.6.5.4.0 - Consiglieri dell'orientamento

Descrizione del corso

Il laureato magistrale:
-possiede una buona padronanza dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza;
- comunica in modo efficace sia a livello interindividuale sia a livello di gruppo;
- sa coordinare e dirigere gruppi di lavoro.
Laboratori appositi consentiranno l'esercizio fine delle abilità comunicative. La comunicazione nella società odierna non può prescindere dalla conoscenza degli strumenti dell'informazione e della comunicazione. Laboratori tecnologici sapranno offrire l'opportunità di approfondire l'uso dei media elettronici e multimediali. Ai laureandi sarà data possibilità di frequentare delle attività finalizzate a supportare il processo di comunicazione connessa con la presentazione delle loro argomentazioni. La verifica avverrà sulla base dell'esame di produzione di relazioni individuali e di gruppo, presentazione, partecipazione a dibattiti guidati, ecc.
L'acquisizione delle abilità comunicative sopraelencate è prevista secondo forme differenziate all'interno delle attività formative: preparazione di relazioni scritte in lingua italiana e straniera, esposizione orale delle stesse, redazione e discussione della tesi finale, documentazione multimediale delle attività di tirocinio e laboratorio.
Il laureato magistrale:
- è in grado di valutare progetti d'intervento riabilitativo e sociale;
- conosce il territorio in cui si situano gli interventi;
- è in grado di coordinare e dirigere il lavoro di educatori sociali, animatori socio-educativi, assistenti sociali, mediatori culturali.
- è in grado di raccogliere informazioni, giudicarle, valutarle, selezionarle ed utilizzarle ai fini del proprio lavoro; di dare un equilibrato apporto, sulla base dell'espressione di una buona disponibilità critica, ad eventuali comunità di pratica, determinando una crescita del capitale cognitivo comune.
- è in grado di cooperare alla definizione delle politiche formative
- è in grado di offrire consulenza per la pianificazione e gestione di servizi di rete nel territorio
L'autonomia di giudizio viene sviluppata in particolare nell'ambito delle attività di studio, ricerca e progettazione connesse con gli insegnamenti delle diverse scienze dell'educazione e di area psico-sociologica e giuridica nonché nella partecipazione a laboratori ispirati a differenti impostazioni professionali. Le relazioni sull'attività di tirocinio svolta e, in particolare l'attività di preparazione e discussione della prova finale consistente in una tesi individuale consentono di verificare il raggiungimento da parte dello studente di autonome competenze professionali fondate criticamente.

Per gli studenti immatricolati al CdS sono previsti, come anche a livello di Ateneo, l'erogazione di servizi finalizzati all'attuazione di attività di sostegno allo studio, tramite seminari tematici tesi a chiarire le modalità organizzative e didattiche (anche in vista delle ragioni della conciliazione dei tempi di vita-lavoro), le tematiche culturali e gli sbocchi previsti dal CdS. Tali servizi sono destinati specificatamente a coloro che, a seguito della verifica della personale preparazione, siano risultati bisognosi di una compensazione formativa.
In particolare, sono state realizzate azioni tese a promuovere continuità e integrazione del passaggio dalla triennale alla magistrale, in particolare è stato organizzato un ciclo di seminari con testimoni privilegiati (responsabili di enti, associazioni ecc.) funzionali allo sviluppo di competenze di autoplacement e competenze decisionali. In tal senso l'orientamento in uscita dalla triennale ha avuto un'importante funzione di orientamento in ingresso per la laurea specialistica.
Con il medesimo intento, si è ospitata la sperimentazione dell'Isfol che, nell'ambito del progetto Orientarsi nell'incertezza - in linea con la recente normativa e con la raccomandazione europea di garantire opportunità ai giovani (Youth Guarantee) - ha messo a punto uno strumento di auto-valutazione dell'occupabilità dei giovani, denominato AVO Giovani. Si tratta di un questionario che intende rilevare come un giovane si prepara a gestire il proprio inserimento e/o reinserimento lavorativo, ovvero quanto è in grado di essere “occupabile”. Suddetto strumento è stato somministrato agli studenti dei nostri Corsi di Laurea magistrale e Triennale (di età compresa tra i 18 e i 30 anni). Il questionario è sistematicamente utilizzato all'interno del Laboratorio di orientamento alle professioni del presente CdL.
Il CdS dispone di un gruppo di tutor proff.Gabriella ARMENISE, Salvatore COLAZZO, Elisa PALOMBA e Angelo ROMANO che offre, su richiesta dello studente, sostegno e consulenza in merito alle scelte e all'andamento degli studi, allo scopo di favorire una maggiore consapevolezza delle proprie risorse ed evitare così la dispersione dei potenziali personali. Al fine di completare la formazione accademica dello studente mediante l'apprendimento di aspetti legati alla professionalità, all'organizzazione del lavoro, alle tecnologie e alla progettazione della propria carriera professionale nonché all'applicazione delle nozioni apprese durante il proprio percorso di studi, il CdS ha attivato al proprio interno Tirocini formativi e di Orientamento. I tirocini formativi, distinti tra curriculari e facoltativi, sono realizzati sulla base di convenzioni stipulate tra Università e Aziende, Enti, Istituzioni ed Ordini Professionali.
Il CdS organizza cicli di seminari finalizzati a fornire gli elementi basilari delle "discipline scoglio" per consentire un più agevole superamento degli esami. Tali seminari, sebbene aperti a tutti gli studenti, sono particolarmente calibrati sulle esigenze di quelli in debito d'esame.
A fronte di situazioni di grave ritardo nel percorso di studi, il Corso invita lo studente ad un colloquio con il gruppo di tutor, che conosciute le difficoltà, orienta lo studente e lo segue successivamente.

Parallelamente il CdS ha promosso una didattica innovativa e partecipativa a partire da una generale riflessione volta a promuovere sempre più l'opportunità (invero da molti già offerta) di integrare metodologie didattiche trasmissive con metodologie attive. In tal senso, si ritiene di poter rendere più efficace lo studio e l'attivazione da parte degli studenti di competenze metacognitive. Si chiederà ai docenti del corso di valutare la programmazione di segmenti dei propri insegnamenti, dedicandoli a tematiche che possono essere efficacemente affrontate attraverso tali metodologie, nel rispetto della libertà didattica. L'azione sarà coordinata e monitorata da un docente della Commissione didattica e sarà svolta nel corso ogni anno accademico.
L'efficacia percepita dagli studenti del corso di Studi è complessivamente in crescita, con valori che sopravanzano sia quelli del Dipartimento che quelli di Ateneo. In particolare si segnalano i giudizi sulla qualità dell'intervento didattico dei Docenti che sia per sostegnop alla motivazione che per esposizione passano rispettivamente dall' 81%, e dall'80% all' 86% per entrambi. Anche l'interesse passa dal 76% all'85%. Si segnalano anche le criticità degli orari delle lezioni e delle attività didattiche in generale segnalate dagli studenti frequentanti che crorrano di 6 punti percentuale e passano dal 90% all'86%. Nell'indagine di riferimento si segnalano anche altre questioni che nel corso del tempo il Consiglio di Corso di Studi ha affrontato e che al momento non sono visibili. Ad esempio, una richiesta con un valore importante è quella di avere più conoscenze di base. Il periodo riferimento prevedeva la possibilità di accesso alla laurea specialistica da alcune lauree triennali che potevano non prevedere l'insegnamento e l'approfondimento di tematiche di carattere pedagogico. In questo corso di studi, adesso, si può accedere soltanto se si proviene da una L19. Eliminare dal programma argomenti già trattati in altri insegnamenti. A questo proposito il Consiglio procede annualmente al discutere i programmi di insegnamento dei singoli docenti cercando di uniformare, coordinare ed ove possibile eliminare ridondanze. Si sta anche valutando la possibilità di incrementare l'uso di esoneri parziali o prove intermedie.
In conclusione, il tren di crescita e l'attrattività del percorso segnalano sia per gli studenti che frequentano, sia per i non frequentanti un buon grado di efficacia distribuita in modo trasversale su tutti gli indicatori che comunque si attestano tutti intorno all'80%.
La rilevazione è stata ampiamente discussa nel Consiglio Didattico di Area Pedagogica n.6 del 6 giugno 2019.

Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
Come emerge dall'indagine Alma laurea che si trova qui in allegato, l'esperienza universitaria dei laureati è giudicata molto soddisfacente, così come il rapporto con i docenti e con gli studenti. Hanno anche ritenuto adeguato il carico didattico al punto da scegliere (più dell'80%) di dicharare la volontà di iscriversi nuovamente ad un corso di studi dell'Ateneo. Si segnalano alcuni indicatori cha hanno valori alti riguardo agli aspetti che i laureati ritengono di particolare importanza nella ricerca del lavoro: Acquisizione di professionalità, Coerenza con gli studi, Utilità sociale del lavoro, Possibilità di utilizzare al meglio le competenze acquisite. Si tratta pertanto di un buon livello di lettura della propria capacità professionale e di un adeguato riconoscimento del percorso formativo svolto.
Emergono anche alcuni dati che meriterebbero maggiore attenzione e riguardano la capacità di leggersi in una dimensione internazionale. Lo si segnala attraverso la mancanza di periodi di studio o tirocinio all'estero e la indisponibilità a leggere i contatti con l'estero come un valore.
Complessivamente i laureati del Corso di studi sono soddisfatti della loro esperienza, hanno maturato una buona visione della loro maturità professionale anche se risentono di uno sguardo ancora locale e al più nazionale.
La rilevazione è stata ampiamente discussa nel Consiglio Didattico di Area Pedagogica n.6 del 6 giugno 2019.

Opinioni dei laureati
Il laureato magistrale:
- è in grado di utilizzare gli strumenti di analisi e di comparazione e di applicare i metodi di apprendimento sviluppati per approfondire e aggiornare in autonomia le proprie conoscenze;
- è in grado di individuare gli strumenti e i percorsi di formazione adeguati per lo sviluppo delle proprie conoscenze culturali e specialistiche e delle proprie competenze professionali.
E'in grado di sviluppare capacità di intraprendere ulteriori studi e ricerche, in cui possa esprimersi la capacità autonoma di studio per la soluzione di problemi connessi con la vita professionale e per l'esercizio della cittadinanza attiva e consapevole.
Le capacità di apprendimento sono conseguite nel percorso di studio nel suo complesso e verificate nelle sue singole articolazioni con riguardo particolare alla promozione di competenze di studio e ricerca con uso di strumentazioni convenzionali e connesse con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, alla capacità di studio individuale e in contesti di gruppo, all'autonomia nella gestione del proprio percorso formativo in funzione di scadenze programmate, alla capacità di elaborare sintesi teoriche e metodologico-operative che tengano conto del dibattito scientifico e culturale contemporaneo.
Il corso di studi finalizzato al conseguimento della Laurea Magistrale in "CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI "(Classe LM50) ha la durata di due anni e si propone di consentire il completamento e il perfezionamento della formazione acquisita nel corso di laurea triennale della Classe 19. Il Corso è un adeguamento del precedente in Progettazione e Gestione dei Processi formativi e integra la dimensione della Consulenza pedagogica intesa come un'attività funzionale della professione del pedagogista.
In particolare il Corso indica una formazione avanzata nei settori delle scienze sociopedagogiche, psicologiche, antropologiche e storico-giuridiche e fornisce competenze di progettazione, programmazione, gestione e valutazione dei processi e dell'intervento educativo-formativo per i campi della prevenzione, della riabilitazione, della riduzione del disagio e del reinserimento sociale. In modo particolare sviluppa le competenze di accompagnamento alla progettazione educativa rivolta ai singoli, alle coppie, alle famiglie, ai gruppi e alle organizzazioni.?
Il corso di studi finalizzato al conseguimento della Laurea Magistrale in "Consulenza pedagogica e progettazione degli interventi formativi "(Classe LM50) ha la durata di due anni e si propone di consentire il completamento e il perfezionamento della formazione acquisita nel corso di laurea triennale della Classe 19.
Il Corso propone una formazione avanzata nei settori delle scienze psicopedagogiche, socio-antropologiche e storico-giuridiche e fornisce competenze di progettazione, programmazione, gestione e valutazione dei processi e dell'intervento educativo-formativo per i campi della prevenzione, della riabilitazione, della riduzione del disagio e del reinserimento sociale. Esso ha quindi come obiettivo la formazione specialistica di laureati magistrali in grado di assumere ruoli di direzione, progettazione e coordinamento gestionale presso istituzioni pubbliche e private (comunità, gruppi-appartamento, case-famiglia, servizi di riduzione del danno, centri diurni, servizi territoriali, servizi di reinserimento sociale, centri di ricerca, enti di formazione, strutture di degenza per l'anziano, etc.) che erogano specifici servizi educativo-formativi per affrontare situazioni di disagio individuale, di marginalità sociale legati ai nuovi fenomeni delle migrazioni e della società interculturale, di aggiornamento professionale, di analisi e valutazione di interventi formativi, di progettazione territoriale, di ricerca sui bisogni dell'anziano.
A questo scopo il corso prevede un percorso formativo focalizzato sull'acquisizione di conoscenze teoriche e di strategie operative per il raggiungimento di:
1. Conoscenze e strutturate competenze nelle discipline comprese nel dominio di studio delle scienze della formazione, con particolare riferimento a quelle metodologico-didattiche e della ricerca educativa;
2. Capacità di cogliere il nesso tra le conoscenze messe a disposizione dalle scienze della formazione e quelle di altri domini di sapere come quello delle discipline storiche, sociologiche, psicologiche, mediche, economiche e manageriali;
3. Capacità di analizzare i problemi della formazione, all'interno di sicuri quadri epistemologici;
4. Capacità di progettare e valutare interventi formativi, anche complessi, in relazione ai bisogni formativi di gruppi, comunità e territori, sulla base di una lettura scientificamente fondata del contesto;
5. Conoscenza approfondita del sistema italiano di istruzione e di formazione, nelle sue dimensione storiche, sociali, politiche ed economiche, anche in termini comparativi con altri sistemi propri dei paesi della Unione Europea;
6. Capacità di analizzare i problemi educativi e formativi avvalendosi di metodologie di ricerca empirica e sperimentale;
7. Conoscere approfonditamente le problematiche, i modelli e le tecniche della progettazione, del monitoraggio, della valutazione;
8. Conoscere le opportunità di intervento educativo e formativo legate alla società dei media, agli ambienti tecnologici e ai processi culturali di trasformazione sociale e opera per il rafforzamento formativo
9. Comprendere il potenziale e la funzione sociale dei processi e degli interventi formativi per far fronte a condizioni critiche e di disagio psicosociale in infanzia, adolescenza, adultità e terza età
10. Conoscere le problematiche della pedagogia nell'ambito delle organizzazioni lavorative, connettendo modelli d'intervento e teorie organizzative
11. Comprendere, valorizzare, creare e raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni – arte, musica, educazione motoria.
Tra le attività formative sono previsti i tirocini presso enti che erogano servizi deputati alla riabilitazione socio-educativa, all'inclusione sociale e alla riduzione del danno (quali comunità, gruppi-appartamento, case-famiglia, servizi per l'inclusione sociale e di riduzione del danno), alla ricerca nel campo dei servizi, delle tecnologie e dei processi di supporto alle differenze, centri di studio sui processi di trasformazione sociale, (Osservatori specializzati, Centri di Ricerca), Asl, IRCCS.
Il percorso formativo è progettato per rispondere alla definizione del profilo finale previsto dalla classe di laurea L-50, in modo da aderire coerentemente con gli sbocchi professionali delineati e le prospettive delineate dal recente documento Europa 2020.
Il percorso si focalizza nella definizione delle competenze in uscita che permetterebbero di poter gestire con efficacia i nuovi contesti estesi di apprendimento nella visione di lifelong, lifewide e lifedeep learning. Tale caratterizzazione – in continuità con la laurea triennale L-19 – è resa evidente dalla proposta di insegnamenti pedagogici di base, coerentemente orientati all'Educazione degli Adulti, al lifelong learning e alle politiche formative e scolastiche. Il primo anno di corso è completato nella caratterizzazione derivante dall'insieme di offerta formativa che intende formare competenze in grado di intercettare e proporre contenuti nell'animazione teatrale e musicale, nel cinema, fotografia e televisione, così come della musica ed etnomusicologia, considerati perciò elementi di valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità, nonché delle potenzialità educative e formative per i nuovi adulti. Come fattori di prevenzione e di intervento competente sono considerate le discipline medico-criminologhe. Ne consegue l'identificazione di un percorso centrato nella capacità di progettare e gestire i contesti di apprendimento estesi , nei quali i dispositivi formativi per gli adulti divengono particolarmente necessari, elevandosi il target dei destinatari-fruitori delle proposte nei contesti dell'informale – adulti nelle diverse fasce ed età della vita. È quindi concepito un percorso formativo in grado di connettere le reti territoriali formali-informali e non-formali.
A partire da queste acquisizioni, il secondo anno forma – attraverso un apparato di competenze metodologico-didattiche e di ricerca educativa appropriate – ad una promozione dell'evento formativo come opportunità per la crescita culturale e sociale del territorio, tali da essere pratiche di coesione sociale. In tal senso l'offerta del secondo anno si completa con le teorie dell'apprendimento adulto nei contesti di lavoro, con attenzione alla pedagogia della saluta che intende valorizzare il contesto come capacitante. L'apparato di laboratori offerti è inteso all'acquisizione dei processi formativi differenziati in ambito adulto e dell'informale, e completa il percorso di connessione con il mondo del lavoro, interpretato come partnership e stakeholder territoriali, aderendo anche come L-50 per il quali è stato redatto un piano di fidelizzazione e di lifelong learning territoriale.

La Laurea Magistrale in "Consulenza pedagogica e progettazione degli interventi formativi" viene conseguita a seguito del superamento di una prova finale consistente nella presentazione e discussione di un elaborato originale prodotto dallo studente sotto la guida di un relatore e sottoposto alla verifica di un correlatore.
L'elaborato finale deve dimostrare il possesso, da parte del candidato, dei saperi teorici e metodologici acquisiti nel percorso di studio universitario, deve manifestare buona attitudine argomentativa e di ricerca. Tratterà temi del dibattito scientifico del dominio dei saperi riconducibile alle scienze della formazione, conterrà riferimenti allo stato dell'arte della tematica trattata, con puntuali riferimenti bibliografici e adeguata documentazione, ove necessaria.
La tesi di laurea deve essere l'esito di un'originale attività di ricerca, svolta sotto la guida di un docente relatore, su tematiche riconducibili alle discipline approfondite dallo studente nel suo percorso formativo. La tesi viene discussa pubblicamente alla presenza della commissione di laurea.
La votazione finale viene espressa in centodecimi, tenuto conto del curriculum complessivo dello studente, con eventuale lode approvata dalla commissione di laurea se la tesi è ritenuta degna di questa distinzione e se la media dei voti lo permette.

Le modalità di svolgimento della prova finale sono definite dal "Regolamento per le prove finali", adottato in tutti i corsi di studio afferenti al Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo (si veda il file allegato).
Per tutti gli studenti, l'accesso è condizionato al possesso dei requisiti curriculari, definiti nel Regolamento didattico del Corso di Studio. Indipendentemente dai requisiti curriculari, per tutti gli studenti è prevista una verifica della personale preparazione, con modalità definite nel regolamento. Non sono previsti debiti formativi, ovvero obblighi formativi aggiuntivi, al momento dell'accesso.
Requisiti curriculari:
Laurea quadriennale V.O,: Scienze dell'educazione o Pedagogia
Laurea nella classe L-18, LS-87S previste dal D.M. 509/99
Lauree nella classe L-19, LM-85 previste dal D.M. 270/04

- una buona padronanza di una lingua dell'Unione Europea, oltre la lingua italiana.
L'accesso è condizionato al possesso dei requisiti curriculari, in ottemperanza a quanto previsto nel Regolamento didattico del Corso di Studio, per il quale si richiede il possesso di:
Laurea quadriennale V.O,: Scienze dell'educazione o Pedagogia
Laurea nella classe L-18, LS-87S previste dal D.M. 509/99
Lauree nella classe L-19, LM-85 previste dal D.M. 270/04
Una buona padronanza di una lingua dell'Unione Europea, oltre la lingua italiana.
Tutti gli studenti, in possesso dei requisiti curriculari, sosterranno una verifica iniziale attraverso una intervista strutturata che potrà tenersi in presenza o a distanza per mezzo di piattaforma dedicata sui temi generali della pedagogia, psicologia e sociologia.
Tutti i candidati all'iscrizione sono tenuti a sostenere la prova di accertamento delle competenze in ingresso.
Il mancato superamento della prova di verifica dell'adeguatezza della preparazione individuale non permette l'immatricolazione malgrado il possesso dei requisiti curriculari.
Non sono previsti debiti formativi, ovvero obblighi formativi aggiuntivi, al momento dell'accesso.

Profilo

Il corso di Laurea Magistrale in PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI PROCESSI FORMATIVI (Classe LM50)

Funzioni

Principali funzioni della figura professionale:
1. Progettazione di processi educativi e di gestione delle dinamiche formative, in un'ottica di lifelong learning in contesti formali-non formali e informali;
2. Consulenza scientifica a supporto di enti e istituzioni con finalità educative;
3. Coordinamento d'interventi di animazione e inclusione sociale, di mediazione culturale e di prevenzione del disagio;
4. Valutazione e monitoraggio della qualità pedagogica dei servizi e dei sistemi pubblici e privati di educazione e formazione.
Gli attuali sviluppi in campo educativo - in particolare, le politiche europee sulla formazione degli adulti - hanno inoltre reso necessarie alcune modifiche al Corso di Studi, al fine di formare adeguatamente una figura professionale così complessa quale quella del pedagogista.
La risoluzione del Consiglio dell’UE (20-12-2011) su un’agenda europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti assume la prospettiva dell’estensione e disseminazione dei luoghi dell’educazione e dell’apprendimento. La visione pone al centro il notevole ruolo che l’apprendimento degli adulti può svolgere per affrontare le crisi consentendo, in particolare ai lavoratori scarsamente qualificati e ai lavoratori più anziani, di migliorare la capacità di adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro e nella società. L'apprendimento degli adulti costituisce un mezzo per l'aggiornamento e la riqualificazione delle persone confrontate a disoccupazione, ristrutturazioni o transizioni nella carriera e contribuisce in modo rilevante all'inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e allo sviluppo personale.
Il contesto – nelle sua espressione di molteplici opportunità formative formali e informali – diviene quindi il luogo di apprendimento profondo (deep learning) grazie ad appartenenze culturali, trasmissione di valori impliciti ed espliciti, generazione di significati e simboli che si estendono ed espandono nel tempo (Banks et al., 2007). L’estensione dei contesti nei quali si rende possibile l’apprendimento, quindi – i modo particolare l’informale – e il loro riconoscimento in termini di valore educativo e formativo (Comunità Europea, 2011), offre una visione multipolare delle proposte formative. In tal senso diviene fondamentale valorizzare le espressioni di lifewide learning che evidenziano quindi la capacità di apprendimento disseminato e continuo emergente dalle realtà incastonate nel territorio – associazioni, non-formale, eventi - formando reti di opportunità formative nelle quali ogni giovane e ogni adulto può auto-organizzarsi e autodirezionarsi nei percorsi a lungo termine di lifelong learning (Carneiro, 2011). Includere l’offerta culturale territoriale come opportunità disseminata di apprendimento necessita di riconoscerla come parte della rete, generativa quindi di capitale sociale - contesto informale (lifewide) di accesso alle opportunità cognitive e di sviluppo delle capacitazioni - che si affianca al sistema formale.
Recentemente il documento governativo “La Buona Scuola” (settembre 2014) ha posto come necessità e prospettiva la costituzione di reti di scuole e di nuovi insegnamenti basati sulla valorizzazione dell’arte, della musica, delle esperienze motorie, definendo alcune figure professionali deputate a creare raccordo con le reti di scuole e l’offerta formativa informale territoriale.
La formazione quindi di figure professionali in grado di comprendere, valorizzare, creare e raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni – arte, musica, motoria – diviene una necessaria conseguenza al fine di esprimere quelle competenze in grado di perseguire i nuovi scenari dell’apprendimento europeo e nazionale, intercettando il tema emergente dello sviluppo e dell’articolazione di un sistema di opportunità continue, disseminate nei luoghi e nei tempi, in grado di creare capacità nella persona come risultato della combinazione di abilità personali e ambiente politico, sociale ed economico.
Alla luce di queste considerazioni, è possibile delineare le competenze associate alla funzione:
1. Capacità di progettare e realizzare interventi formativi in relazione ai bisogni specifici di gruppi, comunità e territori, promuovendo e realizzando interventi di rete;
2. Capacità di analizzare i problemi legati all'educativo, nell'ambito di sicuri quadri epistemologici;
3. Capacità di coordinamento e di gestione di un gruppo di lavoro;
4. Capacità di progettare nuovi percorsi formativi - in contesto formali e informali - in grado di raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni (arte, musica, educazione motoria).
5. Capacità di progettare e di valutare interventi formativi.

Competenze

Attività di ricerca educativa;
Consulenza per la progettazione e la gestione degli interventi educativi presso istituzioni formative;
Consulenza pedagogica per il terzo settore;
Interventi di orientamento pedagogico e di lifelong guidance oltre che di consulenza, bilancio di competenze e inserimento lavorativo.

Sbocco

Il campo d’impiego della figura, del pedagogista, sia come lavoratore dipendente sia come libero professionista ai diversi livelli (locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale), ambiti (di cui all’art. 1) e corrispondenti sistemi di intervento, si articola nelle strutture pubbliche, private e del Terzo Settore, residenziali o semiresidenziali, preposte a sviluppare attività di vita comunitaria, sia occasionale sia permanente, con finalità preventive e di inclusione sociale, quali centri sanitari, sociali, comunitari, d’ascolto, gioco, sportivi e del tempo libero per le famiglie, di quartiere, culturali, anziani, giovanili e ogni altro possibile spazio di lavoro educativo richiesto dal mercato. La figura può inoltre trovare occupazione in Associazioni e strutture giudiziarie del sistema penitenziario; Associazioni, centri e strutture ambientali del sistema dei beni ambientali e culturali; Enti Pubblici, Agenzie per il lavoro e per lo sviluppo locale; Centri territoriali per l’educazione permanente; Consultori; Enti di Formazione, Imprese (piccole, medie e grandi, private o pubblico-private) e Società di Consulenza, Agenzie formative; Associazioni culturali, sociali e del tempo libero, ambientali e multiculturali; associazioni datoriali, di categoria e ordini professionali, organizzazioni partitiche e ogni altro possibile spazio di lavoro educativo e formativo richiesto dal mercato.

Piano di studi

PERCORSO COMUNE