Alle “Politiche di sviluppo urbano” è dedicata la decima edizione delle “Giornate italo-argentine di Diritto amministrativo”, in programma venerdì 10 e sabato 11 maggio 2019 nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce). A organizzare l’incontro l’Associazione italo-argentina dei professori di Diritto amministrativo, alla quale aderisce un gruppo di docenti del Dipartimento di Scienze Giuridiche di UniSalento coordinato dalla professoressa Gabriella De Giorgi Cezzi.
«Quello delle politiche urbane costituisce tema di grande attualità e di particolare interesse per il nostro territorio», sottolineano gli organizzatori, «La “città” appare infatti sempre più quale sistema di relazioni in cui si concentrano un insieme di “asset”, nonché quale terminale di obiettivi e strumenti delle nuove politiche territoriali (assicurare spazi pubblici di qualità, modernizzare le reti infrastrutturali, migliorare l’efficienza energetica, preservare la qualità e la sicurezza dei paesaggi culturali urbani, riqualificare i quartieri degradati, migliorare l’ambiente urbano e la mobilità), che guardano anche alla valorizzazione del contesto periurbano per progettarne una trasformazione conservativa. La prospettiva da cui ci si muove è quella della sostenibilità “sociale”, che presuppone la centralità dei bisogni degli abitanti nell’elaborazione delle strategie di miglioramento del contesto di vita urbana».
L’incontro si inserisce, appunto, nell’ambito degli incontri organizzati annualmente dall’Associazione il cui proposito è quello di sviluppare un confronto tra gli studiosi dei due paesi su tematiche di interesse comune per l’elaborazione di modelli e buone pratiche, la predisposizione di progetti internazionali e la cooperazione nel trasferimento di conoscenze sul tema dello sviluppo dei territori.
«Il tema scelto per l’incontro di quest’anno intercetta ambiti più generali, come il partenariato pubblico-privato nel governo del territorio e le forme di cittadinanza attiva, l’urbanistica concertata, gli interessi differenziali, l’articolazione e le relazioni tra livelli di pianificazione, che diventano altrettanti profili significativi per verificarne il grado di efficacia, le relative criticità e le possibili evoluzioni. Garantire un ambiente di vita “sostenibile” e un’offerta abitativa di qualità a costi accessibili diviene quindi uno degli obiettivi primari dell’intervento pubblico. Finalità che emerge dal fronte europeo prima che nazionale, da perseguire anche attraverso una revisione delle tradizionali tecniche pianificatorie in funzione di strumenti più aderenti alla moderna concezione di “città diffusa” e a soluzioni partecipate anche di tipo compensativo/perequativo. Un ambito», concludono gli organizzatori, «che evoca nuove opportunità di intervento delle autonomie territoriali e delle regioni, sul piano della legislazione e della programmazione».