Si rinnova l’appuntamento annuale con “La Notte dei Ricercatori”, l’iniziativa promossa dalla Commissione Europea che dal 2005 coinvolge migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.
Avvicinarsi al mondo della ricerca e confrontarsi con i ricercatori in Puglia, quest’anno sarà ancora più facile grazie al progetto europeo ERN-Apulia (UE-H2020-MSCA-NIGHT-2018, Grant No. 818783). Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska Curie e coordinato dall’Università del Salento, il progetto coinvolge le università statali ed i principali enti pubblici di ricerca pugliesi: l’Università di Bari, il Politecnico di Bari, l’Università di Foggia, gli enti pubblici di ricerca CNR, INFN, ENEA, IIT, oltre all’IRCCS-DeBellis di Castellana Grotte ed il Museo MArTA di Taranto.
Le iniziative si svolgeranno venerdì 28 settembre a Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Castellana Grotte (Bari). Diverse le modalità di divulgazione e partecipazione, numerosi i temi che riguarderanno: l’Universo, il Mondo subatomico, la Biosfera, i Beni Culturali, le Scienze umane e le Tecnologie future. I siti presenteranno focus su attività caratterizzanti la ricerca nel territorio, tra cui nanotecnologie, biotecnologie, medicina personalizzata, aerospazio, agroalimentare, materiali per la sostenibilità, dieta mediterranea, archeologia.
I partecipanti potranno scegliere tra diverse possibilità di fruizione, quali visite a laboratori e musei, partecipazione a dibattiti su tematiche attuali, presentazioni e spettacoli divulgativi o soffermarsi per conoscere la storia dei ricercatori pugliesi e delle loro scoperte, per comprendere meglio speranze, successi e difficoltà. Per i più piccoli, ma non solo, non mancheranno giochi scientifici e laboratori interattivi. Tutti potranno immergersi in coinvolgenti esperienze multisettoriali e visionare dal vivo o cimentarsi in prima persona con appassionanti esperimenti scientifici. Vi sarà anche l’opportunità di essere protagonisti in prima persona della ricerca tramite le iniziative di CitizenScience.
Professionisti ed aziende potranno interagire e conoscere la ricerca applicata, sviluppata nelle istituzioni e nei distretti pugliesi, visionando prototipi da laboratorio, e con l’opportunità di usufruire di uno spazio dedicato per confrontarsi su innovazione tecnologica o ricevere supporto per progetti di ricerca e sviluppo.
E poi il tema Donne nella scienza, per conoscere le scienziate che hanno contribuito alle grandi scoperte scientifiche fino all’incontro con brillanti ricercatrici pugliesi. Particolare attenzione sarà poi dedicata alle opportunità offerte dall’area di ricerca europea in uno specifico EU corner che fornirà anche informazioni su progetti europei attivi presso le istituzioni coinvolte. Infine sarà possibile lasciare un proprio feedback su apposite pareti o libri per commenti.
«La Notte sarà come ogni anno l’occasione per divulgare, con linguaggio semplice e modalità coinvolgenti, la ricerca scientifica che quotidianamente si svolge nelle istituzioni di ricerca pugliesi, grazie alla passione di tanti ricercatori - dice il prof. Giuseppe Maruccio, coordinatore del progetto ERN-Apulia e delegato alla Ricerca dell’Università del Salento. - Il progetto europeo ERN-Apulia quest’anno ci riunisce su scala regionale. Si tratta di un importante riconoscimento di sistema, perché ci inserisce tra i 9 progetti europei sul tema finanziati in Italia e dimostra come la cooperazione sia la chiave per il successo, un principio ben noto a chi fa ricerca».
«Coordinare il progetto europeo ERN-Apulia è per l’Università del Salento un impegno importante poiché significa realizzare insieme a tutti gli altri enti pubblici coinvolti, non semplicemente una Notte dei Ricercatori ancora più entusiasmante di quella degli anni scorsi, ma rendere concreto il senso profondo della manifestazione: la condivisione di competenze e lo scambio di esperienze. – afferma Vincenzo Zara, Rettore dell’Università del Salento. - L’unicità della Notte, infatti, è data proprio dal suo format che si muove su due direttive: quella dei ricercatori che hanno la possibilità di raccontare fuori da un laboratorio la passione che alimenta la loro ricerca e quella dei fruitori che possono avvicinarsi alla scienza senza filtri e competenze specifiche, oppure approfondendo e ampliando interessi consolidati».