SEMIOTICA DEL CINEMA E DEGLI AUDIOVISIVI

Insegnamento
SEMIOTICA DEL CINEMA E DEGLI AUDIOVISIVI
Insegnamento in inglese
SEMIOTICS OF CINEMA AND AUDIOVISUALS
Settore disciplinare
M-FIL/05
Corso di studi di riferimento
COMUNICAZIONE, MEDIA DIGITALI, GIORNALISMO
Tipo corso di studio
Laurea Magistrale
Crediti
6.0
Ripartizione oraria
Ore Attività Frontale: 36.0
Anno accademico
2024/2025
Anno di erogazione
2024/2025
Anno di corso
1
Lingua
ITALIANO
Percorso
GENERALE
Docente responsabile dell'erogazione
PONZIO Luciano

Descrizione dell'insegnamento

Il corso è aperto a tutti gli studenti interessati.

L’audiovisivo è un prodotto significante facente parte come tale dei molteplici sistemi segnici oggetto della semiotica. La semiotica, messa difronte a un testo audiovisivo (come il cinema, la televisione, gli spot pubblicitari, la computer animation, i cartoni animati, i siti web ipertestuali, videoclip, reportage, il docufilm, la homevideo, la videoarte, ecc.), si concentrerà in particolare sui modi attraverso i quali il significante manifesta il significato (in questo caso principalmente per mezzo di immagini e suoni), ossia sulla messa a fuoco delle strategie attraverso le quali un testo produce senso.

La semiotica del cinema e degli altri audiovisivi è dunque intesa non solo come disciplina che studia i processi di significazione – ossia il segno secondo tradizione linguistico-semiologica e secondo la nozione di unità minima di significazione significato/significante derivante da Saussure (il quale tuttavia già parlava dei significanti verbali in termini di “immagini acustiche”) – ma soprattutto essa s’interroga sul significato complessivo del testo intendendolo come ciò che eccede la somma dei singoli segni che lo compongono e trova invece espressione in un sistema di segni, vero e proprio luogo di indagine della semiotica del testo.

Il testo del linguaggio cinematografico, testo narrativo e estetico per eccellenza, ricopre un ruolo particolarmente significativo nell’ambito della cultura. Il cinematografo – sintesi di immagine, tempo, movimento, scrittura –, è un’arte che condensa in sé numerosi altri linguaggi, verbali e non-verbali, in un rapporto dialogico, “polifonico”, interdisciplinare e intertestuale. A questo intreccio di un genere di espressione che maggiormente del testo esalta l’etimologia (textus), la semiotica del cinema e degli altri audiovisivi dedica la sua attenzione, attraverso un lavoro di scomposizione e ricomposizione dei suoi molteplici linguaggi.

Più che mai, nei confronti del testo cinematografico e degli altri testi audiovisivi, la semiotica ha occasione di mostrare come i sistemi segnici, verbali, visivi, acustici, gestuali, prossemici, narrativi, musicali, ecc. sussistano in un rapporto di reciproca interdipendenza, e di fare osservare come non ci possano essere significati isolati e racchiusi in un solo sistema segnico, abituando così ad una lettura inter-relazionale trasferibile in altre esperienze, concernenti non solo diverse forme di professionalità, ma anche circostanze consuete della vita ordinaria. Durante il corso si farà riferimento ad autori classici quali Lotman, Jakobson, Barthes, Ejzenštejn, Deleuze, Pasolini, Greimas, Floch, Eco che, da differenti punti di vista e con interessi diversi, hanno contribuito allo studio semiotico del linguaggio o, meglio, dei linguaggi, del cinema e degli altri testi audiovisivi.

Gli studenti potranno trarre giovamento per la loro formazione professionale dalla capacità di padroneggiare gli elementi costitutivi dei testi cinematografici e degli altri audiovisivi come veri e propri strumenti critici e interpretativi, a seconda delle strategie segniche relative alla struttura, alla forma, all’inquadratura, all’abilità mimica, alla gestualità attoriale ed espressiva, alla musica e all’impiego della colonna sonora, alla sequenza e successione delle immagini, alla traduzione tra lingue diverse nel doppiaggio e nel rapporto tra parlato e “sottotitoli”, e al raffronto, nella costruzione dello spazio-tempo cinematografico, pubblicitario, televisivo tra cronotopo reale e cronotopo artistico, tra produzione e ricezione, storia e racconto ecc.

Il corso mira a fornire allo studente la capacità di interpretare, di tradurre, di leggere, di saper vedere le immagini (vedere non è semplicemente guardare), attraverso strumenti di comprensione attiva e responsiva, in cui non tanto interessa il che cosa è rappresentato ma come esso è raffigurato nell’“orchestrazione” (espressione di Ejzenštejn) dei vari linguaggi nella loro combinazione, interrelazione e trasmutazione.

Inoltre, il testo cinematografico e gli altri testi audiovisivi, in quanto espressioni transnazionali, si configurano come linguaggi che si proiettano nella loro costituzione in una prospettiva internazionale e interculturale, non solo evidenziando differenze, anche di comportamento, narrative, tra testi diversi, tra lingue, tra culture diverse, ma abituano pure alla possibilità di incontro e di far dialogare tra loro scenari di vita differenti, differenti sistemi di segni.

 

  • - Conoscenze e comprensione

Gli studenti potranno conseguire le basi semiotiche per l’analisi e l’interpretazione dei testi nelle loro differenti strutture e forme, nei loro diversi generi di discorso, nella loro espressione sia verbale sia non verbale, sia nell’ambito della quotidianità e sia nell’ambito dei diversi generi di raffigurazione artistica.

Il corso evidenzierà con metodologie e analisi gli aspetti della struttura narrativa cinematografica e degli altri testi audiovisivi nonché le strategie testuali di significazione (più evidente nel cinema secondo la tecnica del montaggio). Da un lato, fornirà allo studente gli strumenti cognitivi per il riconoscimento (agnizione) del lessico specifico del cinema (piano sequenza, punto di vista, sceneggiatura, schermo, sfondo, soggettiva, oggettiva, primo piano, taglio, stacco, trama messa a fuoco, fotogramma, flashback, doppiaggio, colpo di scena, colonna sonora, ambientazione ecc.), dall’altro anche il loro funzionamento ai fini della partecipazione e del coinvolgimento del lettore-spettatore ordinario.

In particolare, il laureato in Comunicazione, media digitali, giornalismo,  avrà modo di acquisire specifiche conoscenze nell’ambito della semiotica in quanto “teoria” o “scienza” o “dottrina dei segni” (Sebeok), tali da permettergli di orientarsi nei diversi settori della comunicazione, come indicato, con riferimento ai descrittori di Dublino, per le “Discipline semiotiche e linguistiche”, specificamente per le attività formative di base e caratterizzanti.

 

  • - Capacità di applicare conoscenze e di comprensione

Il corso fornirà agli studenti, oltre che gli elementi per una concezione moderna di testo dal punto di vista semiotico, anche la consapevolezza delle varietà testuali, e, in relazioni ai testi verbali/non-verbali o misti, delle strategie comunicative sul piano simbolico, iconico e indicale, secondo le valenze segniche configurate da Peirce e dagli altri “maestri dei segni”. Inoltre gli studenti potranno acquisire gli strumenti necessari alla padronanza critica non solo in ambito accademico e professionale ma anche nella quotidianità della comunicazione sociale, incrementando la nostra capacità specie-specifica della semiosi, dell’“antroposemiosi”, caratterizzabile come “metasemiosi”, vale a dire come capacità di usare i segni per riflettere sui segni, e quindi come possibilità di scelta, di deliberazione, di messa in discussione, di comprensione rispondente, di dialogo, di presa di coscienza, in una parola, di responsabilità, non solo nell’impiego quotidiano di segni per comunicare e rispondere, e dunque per un loro uso strumentale immediato.

 

Saranno potenziate inoltre le seguenti capacità trasversali:

Considerando in termini semiotici il cinema e gli altri linguaggi audiovisivi e, in particolare il cinema come espressione del linguaggio per eccellenza (e non semplicemente di una lingua), dato che esso si esprime nella sua specifica eterogeneità (potremmo dire che il cinema è linguaggio dei linguaggi) e, partendo dal fatto che lo schermo è un testo, tale linguaggi mettono in relazione aspetti che li riguardano direttamente, ovvero i rapporti:

cinema/audiovisivi-testo; cinema/audiovisivi-semiosi; cinema/audiovisivi-linguaggio; cinema/audiovisivi narrazione; cinema/audiovisivi-traduzione; cinema/audiovisivi-letteratura; cinema/audiovisivi filosofia; cinema/audiovisivi-estetica; cinema/audiovisivi scrittura; cinema/audiovisivi-cultura; cinema/audiovisivi realtà; cinema/audiovisivi-teatro; cinema/audiovisivi-pittura; cinema/audiovisivi-fotografia; cinema/audiovisivi-poesia; cinema/audiovisivi-propaganda; cinema/audiovisivi-ideologia; cinema/audiovisivi-comunicazione; cinema/audiovisivi-informazione.

Verranno effettuate lezioni teoriche e pratiche di didattica frontale. La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.

L’accertamento della preparazione avverrà attraverso un esame-colloquio. Gli studenti potranno prenotarsi per l’esame finale utilizzando esclusivamente le modalità previste dal sistema VOL.

Il calendario degli esami verrà pubblicato tempestivamente sulla bacheca online, sezione notizie.

Le lezioni si svolgeranno nel II semstre.

L’audiovisivo è un prodotto significante facente parte come tale dei molteplici sistemi segnici oggetto della semiotica. La semiotica, messa difronte a un testo audiovisivo (come il cinema, la televisione, gli spot pubblicitari, la computer animation, i cartoni animati, i siti web ipertestuali, videoclip, reportage, il docufilm, la homevideo, la videoarte, ecc.), si concentrerà in particolare sui modi attraverso i quali il significante manifesta il significato (in questo caso principalmente per mezzo di immagini e suoni), ossia sulla messa a fuoco delle strategie attraverso le quali un testo produce senso.

La semiotica del cinema e degli altri audiovisivi è dunque intesa non solo come disciplina che studia i processi di significazione – ossia il segno secondo tradizione linguistico-semiologica e secondo la nozione di unità minima di significazione significato/significante derivante da Saussure (il quale tuttavia già parlava dei significanti verbali in termini di “immagini acustiche”) – ma soprattutto essa s’interroga sul significato complessivo del testo intendendolo come ciò che eccede la somma dei singoli segni che lo compongono e trova invece espressione in un sistema di segni, vero e proprio luogo di indagine della semiotica del testo.

Il testo del linguaggio cinematografico, testo narrativo e estetico per eccellenza, ricopre un ruolo particolarmente significativo nell’ambito della cultura. Il cinematografo – sintesi di immagine, tempo, movimento, scrittura –, è un’arte che condensa in sé numerosi altri linguaggi, verbali e non-verbali, in un rapporto dialogico, “polifonico”, interdisciplinare e intertestuale. A questo intreccio di un genere di espressione che maggiormente del testo esalta l’etimologia (textus), la semiotica del cinema e degli altri audiovisivi dedica la sua attenzione, attraverso un lavoro di scomposizione e ricomposizione dei suoi molteplici linguaggi.

Più che mai, nei confronti del testo cinematografico e degli altri testi audiovisivi, la semiotica ha occasione di mostrare come i sistemi segnici, verbali, visivi, acustici, gestuali, prossemici, narrativi, musicali, ecc. sussistano in un rapporto di reciproca interdipendenza, e di fare osservare come non ci possano essere significati isolati e racchiusi in un solo sistema segnico, abituando così ad una lettura inter-relazionale trasferibile in altre esperienze, concernenti non solo diverse forme di professionalità, ma anche circostanze consuete della vita ordinaria. Durante il corso si farà riferimento ad autori classici quali Lotman, Jakobson, Barthes, Ejzenštejn, Deleuze, Pasolini, Greimas, Floch, Eco che, da differenti punti di vista e con interessi diversi, hanno contribuito allo studio semiotico del linguaggio o, meglio, dei linguaggi, del cinema e degli altri testi audiovisivi.

Testo obbligatorio:

  • J. M. Lotman, trad. e presentazione a cura di Luciano Ponzio, Semiotica del Cinema e lineamenti di cine-estetica, Mimesis, Milano, 2020.

In aggiunta al testo obbligatorio, a seconda dei particolari interessi di ciascuno e in riferimento alle tematiche del corso, gli studenti possono scegliere per la loro preparazione UN testo tra i seguenti moduli (A o B o C):

 

A)

J. Lotman, Il girotondo delle muse, a cura di S. Burini, Bompiani, Milano, 2022 (in particolare la II parte).

oppure

P. Montani (a cura di), I formalisti russi nel cinema, contributi di Ejchenbaum, Tynjanov, Šklovskij, Brik, Jakobson, Mukařovský, Lotman, Mimesis, Milano, 2019.

 

B)

P. P. Pasolini, Empirismo eretico, Garzanti, Cernusco s/N (Mi), 2003 (in particolare la III parte, Scritti sul cinema).

oppure

R. Barthes, L’ovvio e l’ottuso, Einaudi, Torino, 2004 (in particolare la I parte, L’immagine) oppure R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 1980.

 

C)

J-M. Floch Semiotica, marketing e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2002.

oppure

J-M. Floch, Bricolage. Analizzare pubblicità, immagini e spazi, Franco Angeli, Milano, 2021.

 

 

Altri testi di approfondimento (da concordare eventualmente col docente in aggiunta o come alternativi al programma d’esame):

 

  • Aa. Vv. Nuovocinema n. 33. Pe una nuova critica. I convegni pesaresi 1965-1967, Marsilio, Venezia, 1989.
  • Apice M., Le visioni di Pasolini. Immagini di una profezia, Bibliopolis, Napoli, 2009.
  • R. Arnheim, Film come arte, Abscondita, Milano, 2013.
  • J. Aumont; A. Bergala; M. Marie; M. Vernet, Estetica del film, Lindau, Torino, 1998.
  • R. Barthes, Sul cinema, Nuovo Melangolo, Genova 1997.
  • R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 1980.
  • R. Barthes, I segni e gli affetti nel film, Vallecchi, Firenze, 1995.
  • P. Basso Fossali, Confini del cinema. Strategie estetiche e ricerca semiotica, Lindau, Torino, 2003.
  • J. Baudrillard, La società dei consumi, Il Mulino, Bologna, 2010.
  • J. Baudrillard, Il delitto perfetto. La televisione ha ucciso la realtà?, Cortina, Milano, 1996.
  • J. Baudrillard, La scomparsa della realtà, Lupetti, Milano, 2009.
  • P. Bertetti, Il racconto audiovisivo, Cartman, Torino, 2012.
  • P. Bertetto (a cura di), Metodologie di analisi del film, Laterza, Bari-Roma, 2006.
  • G. Bettetini, La conversazione audiovisiva, Bompiani, Milano, 2002.
  • A. Biancofiore, Pasolini, Palumbo, Palermo, 2003.
  • G. P. Caprettini; A. Valle (a cura), Semiotiche al cinema, Mondadori, 2006.
  • F. Casetti, L’occhio del Novecento, Bompiani, Milano, 2020.
  • F. Casetti, Dentro lo sguardo, Bompiani, Milano, 1986.
  • A. Costa (a cura di), AA.VV. Attraverso il cinema. Semiologia, lessico, lettura del film, Longanesi. Milano, 1978.
  • L. De Carolis, Pasolini al cinema. Il progetto di una teoria semiotica in Empirismo eretico, Atheneum, Firenze, 2008.
  • De Gaetano, Il visibile cinematografico, Bulzoni, Roma, 2002.
  • G. Deleuze, 2 voll. L’immagine-movimento (Cinema 1) e L’immagine-tempo (Cinema 2), Ubulibri, Milano, 2010 (V. anche Einaudi).
  • G. Deleuze, “Il cervello è lo schermo” in Che cos’è l’atto di creazione, Cronopio, Napoli, 2003.
  • Della Volpe; Baldelli; Eco; Garroni; Kossak; Metz; Pasolini; Struska, Sychra; Toti, Linguaggio e ideologia nel film, Cafieri, Novara, 1968.
  • S. M. Ejzenštejn, Charlie Chaplin, SE, Milano, 2005.
  • S. M. Ejzenštejn, La forma cinematografica, Einaudi, Torino, 2003.
  • P. Desogus, Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema, Quodlibet, Macerata, 2018.
  • U. Eco et alii, Semiologia della rappresentazione. Teatro/televisione/cinema/fumetto, Liguori, 1979.
  • L. Forgione, Il grande venditore di immagini. Elementi di semiotica del cinema, Ed. Riuniti Univ. Press, Roma, 2010.
  • E. Garroni, Semiotica e estetica. L’eterogeneità del linguaggio e il linguaggio cinematografico, Laterza, Bari, 1968.
  • E. Garroni, Scritti sul cinema, Aragno, Torino, 2006.
  • R. Jakobson, La fine del cinema?, a cura di F. Tuscano, Booktime, Milano, 2009.
  • J. M. Lotman; Y. Tsivian, Dialogo con lo schermo, Moretti&Vitali, Bergamo 2001.
  • Ch. Metz, Semiologia del cinema, Garzanti, Milano, 1972.
  • Ch. Metz, La significazione nel cinema, Bompiani, Milano, 1975.
  • Ch. Metz, Linguaggio e cinema, Bompiani, Milano, 1977.
  • Ch. Metz, Cinema e psicanalisi. Il significante immaginario, Pgreco, Milano, 2022.
  • P. Montani, Fuori campo. Studi sul cinema e l’estetica, QuattroVenti, Urbino, 1993.
  • E. Morin, Il cinema o l’uomo immaginario. Saggio di antropologia sociologica, Cortina, 2016.
  • E. Ponzio, Immagine in tempo reale. Storie, pratiche, teorie per una introduzione alla performance audiovisiva, Mimesis, Milano, 2019.
  • A. Ponzio, L. Ponzio, S. Petrilli, Interferenze. Pier Paolo Pasolini, Carmelo Bene e dintorni, Mimesis Milano, 2012.
  • I. Perniola (a cura di) Cinema e letteratura: percorsi di confine, Marsilio, Venezia, 2002.
  • E. Recalcati, Dostoevskij sullo schermo, Vita e Pensiero, Milano, 2019.
  • S. Salvestroni, Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa, Qiqajon, Magnano (BI), 2005.
  • A. Somaini, Ejzenštein. Il cinema, le arti, il montaggio, Einaudi, Torino 2011.
  • S. Sproccati, Strutture del linguaggio cinematografico, Mimesis, Milano, 2021.
  • R. Stam; R. Burgoyne; S. Flitterman-Lewis, Semiologia del cinema e dell’audiovisivo, Bompiani, Milano, 1999.
  • J. Talens, L’occhio aperto. Leggendo Luis Buñuel, Giuseppe Laterza, Bari, 2009.
  • A. Tarkovskij, Scolpire il tempo, Artigrafiche, Perugia, 2020.
  • R. Tomasino (a cura di), Semiotica della rappresentazione, “Sezione II – Cinema e semiotica”,  Flaccovio, Palermo, 1984.
  • M. Vernet, Figure dell’assenza. L’invisibile al cinema, Kaplan, Torino, 2008.
  • D. Vertov, L’occhio della rivoluzione, a cura di P. Montani, Mimesis, Milano, 2011.
  • V. Woolf, Sul cinema, Mimesis, Milano, 2012.
  • P. Virilio,  La bomba informatica, Cortina, Milano, 2000.
  • P. Virilio, L’orizzonte negativo. Saggio di dromoscopia, Costa&Nolan, Milano, 2005.

Semestre
Secondo Semestre (dal 03/03/2024 al 06/06/2025)

Tipo esame
Non obbligatorio

Valutazione
Orale - Voto Finale

Orario dell'insegnamento
https://easyroom.unisalento.it/Orario

Mutuato in

Scarica scheda insegnamento (Apre una nuova finestra)(Apre una nuova finestra)