Laurea in BENI CULTURALI

Corso di studi
BENI CULTURALI
Corso di studi in inglese
CULTURAL HERITAGE
Titolo
Laurea
Classe MIUR
Classe delle lauree in Beni culturali - L-1 (DM270)
Durata
3 anni
Crediti
180
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Sito web del corso
https://www.letterelinguebbcc.unisalento.it/744
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce
Anno accademico
2020/2021
Tipo di accesso
Corso ad accesso libero
Profili professionali formati
3.4.1.2.1 - Organizzatori di fiere, esposizioni ed eventi culturali
3.4.3.2.0 - Tecnici dell'organizzazione della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale
3.4.4.2.1 - Tecnici dei musei

Descrizione del corso

Il laureato in Beni culturali deve sapere dialogare con interlocutori diversi, anche in ambiti non strettamente specialistici, presentare in modo chiaro le proprie argomentazioni e trovare adeguate soluzioni di natura sia teorica sia pratica a problemi attinenti alle discipline archeologiche e storico-artistiche.

I risultati attesi saranno realizzati con la presenza assidua a lezioni, esercitazioni e ad eventuali progetti o iniziative di comunicazione/divulgazione rivolte ad un pubblico di non specialisti. Tali esperienze saranno verificate tramite prove d’esame scritte e orali, e la certificazione (tramite specifici attestati) delle attività formative e dei progetti a cui si è partecipato.


I laureati devono sapere raccogliere e interpretare i dati relativi allo studio e alla gestione del Bene Culturale (dall’antichità all’età contemporanea), ed essere capaci di collegarli anche ad aspetti etici, sociali, giuridici ed economici.

I risultati attesi saranno ottenuti con l’esercizio delle attività formative e, in particolare, con stages e tirocini presso strutture come biblioteche, archivi, musei, teatri, aree archeologiche, organizzazioni e strutture dedite al turismo culturale.



Il Corso di Studio dedica una speciale attenzione all'orientamento in ingresso degli studenti, a questo scopo, ha sviluppato progetti e partecipato con buoni risultati a progetti previsti dal piano POT e finanziati dal MIUR.
Essi partecipa alle giornate di orientamento organizzate dal Centro Orientamento e Tutorato di Ateneo per incontri con le Scuole Superiori, sia nelle sedi dell'Università del Salento che presso gli Istituti interessati.
Durante questi incontri vengono illustrate agli studenti le attività didattiche e scientifiche del Corso, comprendenti attività di laboratorio, visite guidate e viaggi di
studio e seminari. Accanto a queste attività comuni a diversi corsi dell'Università del Salento, il Corso di Studi svolge delle specifiche attività di orientamento in ingresso, destinate a far conoscere e a valorizzare, agli occhi dei futuri studenti, le specificità
didattiche e le esperienze di formazione del proprio percorso di studi.
Particolare significato assumono gli "Open days" organizzati presso il Dipartimento di Beni Culturali, sede di riferimento del CdS, e di concerto con esso. In queste occasioni, accanto all'illustrazione dei corsi e delle attività didattiche, già sopra indicate, gli studenti ospiti vengono a contatto con le attività dei laboratori e con gli studenti, docenti e ricercatori che vi operano.
Essi vengono inseriti in gruppi di visita e hanno la possibilità di sperimentare le attività a carattere molteplice che costituiscono l'esperienza reale degli iscritti del CdS.
Poiché le loro guide e mentori in queste attività sono gli studenti di II e III del CdS, il
risultato di tali attività è duplice: da un lato l'orientamento in ingresso viene arricchito da esperienze stimolanti in ambienti di ricerca e dall'immediatezza dei rapporti d'interscambio docenti-studenti, dall'altro, per gli studenti del CdS coinvolti, l'occasione diventa un'esperienza motivazionale significativa che li aiuta a chiarire e determinare le proprie scelte di studio.
Sono inoltre previste attività di orientamento che sfruttino i collegamenti telematici e gli accessi dell'Ateneo salentino alle piattaforme social (youtube).

In vista di tutte le attività sopra indicate, che si rivolgono a un vasto raggio di potenziale utenza e intendono aumentare l'attrattività del CdS anche fuori dal più stretto territorio salentino, il CdS ha incaricato un responsabile fra i propri membri e si avvale della collaborazione di studenti-tutors, assegnatari di borse del Centro Orientamento e Tutorato di Ateneo o finanziate da progetti POT.

Un'ulteriore attività che il CdS ha specificamente scelto di indirizzare nel segno dell'orientamento in ingresso e dell'indirizzo di scelte consapevoli nei propri studenti all'inizio dei percorsi di formazione sono i percorsi di alternanza scuola-lavoro svolti con numerose scuole del territorio e di un ambito anche più vasto. Queste attività, che seguono efficaci e ben articolati progetti, sono seguite da docenti e ricercatori del CdS e rappresentano perciò un investimento notevole di tempo ed energie da parte del CdS, finalizzato a ridurre al massimo i problemi di disorientamento e le difficoltà di approccio ai corsi da parte dei futuri iscritti.
IL CdS organizza inoltre attività con le scuole e gli istituti di formazione o partecipa ad attività di particolare significato organizzate da queste, anche nell'ambito di accordi di collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali, allo scopo di costituire ambiti privilegiati per il contatto con i potenziali futuri studenti. Dalla frequenza a tali attività, gli studenti possono ottenere vantaggi e facilitazioni al momento dell'iscrizione (p.es. possono essere considerati esonerati dall'obbligo della prova d'ingresso).
Gli studenti pre-iscritti al CdS sostengono un test di valutazione utile ad accertare il livello delle proprie conoscenze di base; coloro che non superano i requisiti minimi si avvalgono, nelle fasi iniziali del primo anno, di iniziative volte al recupero e al
potenziamento delle conoscenze.
All'inizio dell'anno accademico sono inoltre previsti cicli di lezioni ("corsi zero") destinate a migliorare/consolidare le conoscenze di base dei neo-iscritti in vista dell'avvio dei corsi regolari. Tali lezioni sono svolte da tutor didattici appositamente formati, anche nel quadro dei progetti POT di cui sopra si è detto.
Potranno inoltre essere previsti corsi di preparazione per studenti stranieri che intendano iscriversi al curriculum internazionale (italo-cinese) in corso di attivazione da parte del CdS. La frequenza a tali corsi potrà consentire un ingresso agevolato degli studenti al corso di studio.
Sono infine previsti incontri volti a illustrare ai nuovi iscritti gli aspetti dell'organizzazione, didattica e amministrativa, del CdS e a familiarizzare con il nuovo ambiente di formazione. Tali incontri sono organizzati a cura dei tutor didattici e dei Rappresentanti degli Studenti nel CdS.
IL CdS prevede attività di recupero di eventuali carenze nelle conoscenze di base di sostegno per gli i studenti iscritti.
All'inizio dell'anno accademico sono previsti cicli di lezioni di base destinate alla preparazione dei neo-iscritti in vista dell'avvio dei corsi regolari. Tali lezioni sono svolte da tutor didattici appositamente formati, anche nel quadro dei progetti finanziati dal Piano di Orientamento e Tutorato MIUR.
Per alcuni dei corsi erogati nel corso del primo anno sono previsti corsi di recupero destinati agli studenti che abbiano accumulato ritardo nel tentativo di superare gli esami di profitto.
Compatibilmente con le disponibilità finanziarie presenti, vengono
selezionate annualmente tramite bando figure di tutor didattici che affiancheranno gli studenti nell'organizzazione dello studio, nella preparazione di singoli esami e, per gli studenti dell'ultimo anno, nell'impostazione della prova finale.
I docenti indicati come tutor del CdS saranno in ogni caso disponibili ad orientare gli studenti e ad affiancarli nel loro percorso di formazione.
I singoli docenti si preoccupano dell'accertamento delle competenze e conoscenze di base e verificano in itinere l'apprendimento effettivo attraverso prove parziali sotto forma di test scritti e/o orali.
Per quanto riguarda il percorso di avvicinamento degli studenti al mondo del lavoro, le attività curriculari prevedono attività di tirocini e stages confacenti a ciascuno dei diversi indirizzi del percorso formativo.
Un'apposita commissione del Consiglio Didattico, diretta dal Presidente del CdS, si occupa di valutare le proposte progettuali degli studenti e di seguirne la realizzazione. Le modalità di progettazione dei tirocini e di presentazione e valutazione delle richieste sono regolamentate da norme definite dal CdS e accessibili sul sito del medesimo.
Le istituzioni ed aziende accreditate ad ospitare gli studenti sono registrate presso la piattaforma messa a disposizione dall'apposito ufficio Career Service dell'Università del Salento. Esperienze presso istituzioni ivi non accreditate dovranno essere valutate dalla commissione ma sono comunque possibili.

La Segreteria Didattica offre supporto allo studente, durante l'orario di ricevimento, per appuntamento e/o per posta elettronica, e fornisce consulenza personalizzata al fine di rimuovere eventuali ostacoli e accompagnarlo adeguatamente nel suo percorso formativo. Essa offre inoltre specifica attività informativa e di assistenza riguardo agli aspetti amministrativi agli studenti in vista delle attività di trocinio curriculare.
La relazione è stata elaborata dal Gruppo di AQ del CdS, nella riunione del 20/06/2019 (pres. la Presidente, Prof. Flavia Frisone., i Componenti Prof.ri Marco Leone; Milena Primavera; assente per soggiorno Erasmus lo studente Sig. Paolo Pio Farilla )
I dati sono stati presentati, commentati e discussi durante il Consiglio Didattico del 11/07/2019 con numero di verbale n.4/2019 (punto 3 e 4 OdG)

Fonte dati: fonte primaria: RILEVAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI, trasmessa dal Presidio della Qualità con email del 14/06/2019 e link al servizio attivato; fonte secondaria: relazione annuale del CdS e della Commissione Paritetica Docenti-Studenti di CdS 2017, Quadri A1 e A2, e relative valutazioni dello storico dati per AA.AA. 2015-16; 2016-17; Almalaurea XXI rilevazione laureati 2018 (e storico).

La rilevazione della "Customer Satisfaction" 2017-2018 mostra un leggero incremento della soddisfazione da parte degli Studenti che, anche se contenuto in un range di 1-3 punti, conferma il trend positivo degli ultimi anni, con cui è stato impostato un confronto. Il dato è particolarmente positivo perché consente di allineare il CdS con i risultati del Dip.to e dell'Ateneo, rispetto ai quali si notavano, fino alla scorsa valutazione, delle discrepanze in negativo.
In dettaglio, relativamente all'ambito dell'INSEGNAMENTO (domande da D1 a D4), si verifica un leggero e complessivo incremento del grado di soddisfazione relativo alle conoscenze preliminari (2015-2016: 70; 2016-2017: 71; 2017-18: 73), al carico di studio (2015-2016: 73; 2016-2017: 75; 2017-18: 78), al materiale didattico fornito (2015-2016: 79; 2016-2017: 81; 2017-18: 83) e alla definizione delle modalità di esame (2015-2016: 80; 2016-2017: 82; 2017-18: 83). L'incremento si misura nell'ordine di 1-2 punti, e aggancia gli indici medi di Dipartimento e di Ateneo (con la sola eccezione di D2, rispetto alla media di Dipartimento che, lo si ricorda, è essenzialmente un confronto con i CCdLLMM del Dipartimento). L'incremento offre un riscontro positivo all'impegno messo in campo dai singoli Docenti e dal CdS nel seguire più da vicino gli studenti nonché all'attività di sostegno realizzata grazie a tutor didattici per la formazione di base e di recupero. Si auspica una continuità delle azioni di miglioramento già approntate che si potrà tradurre in un più deciso miglioramento del CdS.

Analogamente, per quanto concerne il GIUDIZIO sul DOCENTE (domande per soli studenti frequentanti da D5 a D10), si registra un dato positivo che allinea il CdS rispetto ai dati del Dip.to e migliora, anche nettamente, alcuni di quelli di Ateneo. Tuttavia, rispetto al dato storico interno, va notato che in alcuni casi s'interrompe il trend di costante e graduale miglioramento, che in alcuni casi era stati nell'ordine di 1-3 punti percentuale (dal 2015-2016 al 2016-2017).
Migliorano o si mantengono le percentuali delle risposte alle domande più strettamente legate alla didattica frontale, in aula (domande D6: stimolo/motivazione per la materia; D7: chiarezza espositiva; D8: utilità delle attività didattiche integrative), mentre il grado di soddisfazione appare leggermente più basso rispetto all'anno precedente per le domande D5 e D9. Per tutte le domande considerate, il CdS dovrà mettere in campo strategie di sensibilizzazione dei docenti e di controllo e coordinamento dell'organizzazione didattica. Si mantiene in linea con gli alti livelli del Dip.to il riscontro della disponibilità dei Docenti verso gli Studenti (D10).

Nell'ambito dell'INTERESSE (domande D11 e D12), il miglioramento è alternato: in leggerissima flessione rispetto alla rilevazione dell'anno precedente per l'interesse per gli argomenti trattati (D11: 2015-2016: 85; 2016-2017: 85; 2017-18: 84); stabile la soddisfazione complessiva (D12: 2015-2016: 80; 2016-2017: 81; 2017-18: 80). Come già evidenziato per le soglie riferibili all'ambito dell'INSEGNAMENTO, i dati sono visibilmente al di sopra degli indici di Ateneo e pari (per interesse) o di poco inferiori (soddisfazione) rispetto agli indici di Dipartimento, che però comprendono anche i Corsi di Laurea magistrali. Si ritiene, come già osservato in passato che il dato aggregato di Dipartimento vada letto positivamente anche per il CdL, considerato che il valore minore del corso triennale, che si lega ad una minore maturità e consapevolezza degli studenti in ingresso, si consolida nel ciclo successivo proprio in virtù del lavoro effettuato nei primi tre anni del percorso formativo.
Nonostante la lieve flessione del dato relativo alla domanda D11, si confermano i valori in crescita per la soddisfazione sull'insegnamento svolto.
Appare invece positivo il margine di miglioramento nella rilevazione dati relativa agli studenti non frequentanti, che si legge anche in relazione alle opportunità di stabilire canali alternativi di comunicazione con i docenti (cfr. domanda Doc. 10).

Il quadro analitico di cui sopra appare confermato anche da quanto emerge nella sezione dei SUGGERIMENTI, per le quali mancano i dati di confronto.
Le percentuali più alte registrate in questa sezione riguardano l'aspetto della didattica: in particolare il rapporto tra conoscenze di partenza (preliminari)/carico didattico al fine di un positivo conseguimento dei risultati formativi attesi. I valori dell'alleggerimento del carico didattico (che però spesso serve a supplire alle carenze di partenza, non sempre percepite dagli studenti: cfr. domanda INS1) sono degni di attenzione, al di là della componente "fisiologica", l'introduzione di un maggiore numero di prove intermedie, che pure si presenta fra le richieste, può intervenire nella percezione generale del carico didattico ma va gestita nell'organizzazione generale del corso.
Mentre diminuiscono i dati relativi al SUG3 (più conoscenze di base) anche in virtù delle strategie già attivate, altri suggerimenti registrano un aumento, anche rispetto allo storico.
Le percentuali più consistenti di crescita sono sul suggerimento 4 (argomenti già trattati), sul suggerimento 5 (coordinamento altri insegnamenti) e sul suggerimento 6 (migliorare il materiale didattico). Tale elemento suggerisce di attivare strategie di controllo analitico sui dati disaggregati, allo scopo di comprendere quali insegnamenti presentino possibili sovrapposizioni.
Si conferma, anche se con qualche miglioramento, il dato dei valori provenienti dall'opinione degli Studenti Non Frequentanti, i quali esprimono sempre un grado di soddisfacimento leggermente inferiore (nell'ordine di 1-2 punti). Appare tuttavia positivo il fatto che il margine degli studenti non frequentanti si vada riducendo nel tempo (dati Almalaurea XXI rilevazione)

Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
Corso di Laurea: Beni Culturali (L1)
La relazione è stata elaborata dal Presidente del CdS, Responsabile del Riesame, e Responsabile AQ CdS, Prof. Flavia Frisone.
Nella relazione s'illustrano e commentano i dati percentuali, pubblicati dal Consorzio Almalaurea, relativi ai laureati triennali in Beni Culturali che hanno conseguito il titolo di primo livello presso l'Università del Salento entro l'anno solare 2018. Tali dati sono stati commentati e discussi durante il Consiglio Didattico del 11/07/2019 con verbale n. 4/2019 (punto 3 OdG)

Fonte dati: Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA, XXI Indagine (2019) – Sintesi del Profilo dei Laureati 2019 e storico

PROFILO DEI LAUREATI

Nota metodologica: Nella presente analisi dei dati dell'Indagine XXI del Consorzio Almalaurea relativa al CdL in epigrafe si è ritenuto opportuno, ancora una volta, tener conto dell'accorpamento (dal 2015) dei due CCdLL nella stessa classe L-1 (Beni Archeologici L-1; Beni Culturali L-1) già attivi nell'Ateneo prima della riunione in un unico CdL con curricula distinti, oltre che – in misura nettamente minore – del residuo dei Laureati dei CCddLL pre-riforma (classe 13 – Scienze dei Beni Culturali; D.M. 509/99) in Beni Mobili-Artistici . Quando significativamente influenti sull'analisi e/o significativamente differenti rispetto al solo collettivo di Beni Culturali, i dati relativi a questi CCdLL sono riportati e confrontati con quelli aggregati (considerando tutti i CCdLL), con relativa specifica tra parentesi.

Analisi: Il profilo dei Laureati in Beni Culturali (di seguito L-1) del 2018, quale si definisce dai dati dell'Indagine XXI del Consorzio Almalaurea presenta alcuni aspetti di novità rispetto a quanto già emerso nell'Indagine relativa al 2017.
In primo luogo si conferma il calo nel numero totale dei laureati che, passato bruscamente da 85 (2016) a 72 (2017), scende ora ulteriormente a 60 (2018). Il dato, se confermato, appare preoccupante, in quanto si tratterebbe di un numero di laureati quasi al livello minimo toccato nel 2015, anno della fusione dei due corsi di laurea. Si ritiene che il calo numerico sia da collegarsi all'esito delle carriere degli iscritti delle coorti 2014 e 2015, in cui il calo degli scritti fu una delle ragioni che consigliarono l'accorpamento dei CdL in Beni Archeologici e in Beni Storico Artistici.
Quasi tutti i laureati registrati hanno compilato il questionario (57) con un tasso di compilazione del 95%.
Dei 60 laureati nel 2018, 48 sono da riferire al CdL in Beni Culturali, 10 al CdL già denominato Beni Archeologici, 1 a uno dei due corsi pre-riforma della classe 13 poi fusi nell'unico CdL (Beni Mobili Artistici: registrazione priva di dati statistici analitici).

Il profilo anagrafico (sezione 1.) dei Laureati del 2018 risponde sostanzialmente a quello già delineato nelle indagini degli anni precedenti.
Riguardo al genere, le laureate continuano a essere più dei laureati (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici: Donne: 65,0% vs Uomini: 35,0%;) anche se il dato dei laureati in Beni Archeologici, già tradizionalmente meno sbilanciato, appare in perfetto equilibrio fra maschi e femmine (dato disaggregato SOLO Beni Archeologici: Donne: 50% vs Uomini: 50%; SOLO Beni Culturali: Donne: 68,8% vs Uomini: 31,3%). Il bilanciamento appare comunque maggiore rispetto al dato nazionale (Donne: 77,6% vs Uomini: 22,4%;).
Si abbassa leggermente l'età di conseguimento del titolo di laurea, in media 25,3 nel 2018 contro i 26,0 del 2017, ancora leggermente superiore alla media di Ateneo ma qui migliorando rispetto al dato nazionale della L-1 (25,9) (ma il dato disaggregato per i soli Beni Archeologici mostra una percentuale elevata di laureati oltre i 27 anni e una età media di 27). Aumenta inoltre il numero di studenti che conseguono il titolo entro la fascia d'età dei 23-24 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 26,7% > di 23 anni + 35,0 = 23-24 anni; dato disaggregato SOLO Beni Culturali: 33,6% > di 23 anni + 35,4 23-24 anni, in linea coi dati nazionali L-1).
Il dato sulla durata media degli studi (4,6 media in anni), con una media di ritardo di 1,3 e un indice di ritardo di 0,42, si allinea alla media nazionale della classe di laurea (anche se il dato aggregato è appesantito dai dati del SOLO corso di Beni Archeologici durata media degli studi 6,00 anni, con un ritardo medio di 2,6 ani e un indice dello 0,85, mentre i dati del SOLO corso di Beni Culturali si pone al di sopra della media nazionale, con studi della durata media di 3,9 anni, media di ritardo del solo 0,7 e un indice di ritardo di 0,22).
La provenienza geografica dei Laureati è quasi esclusivamente regionale: dalla stessa provincia dell'Ateneo il 56,7% (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 61% > dato disaggregato SOLO Beni Culturali), il 31,7% dal resto della regione (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 29,3% > dato disaggregato SOLO Beni Culturali), e 11,7% la provenienza da altra regione, dato che conferma un'attrattività del corso di gran lunga superiore alla media di Ateneo (2,5%); non si registrano studenti stranieri.

Anche la definizione dell'Origine sociale (sezione 2.) del campione che ha compilato il questionario, evidenzia un sostanziale allineamento ai risultati relativi ai Laureati 2016 e 2017: appare confermata anche nell'ultima indagine la provenienza della maggioranza dei Laureati proviene dalla classe media impiegatizia e autonoma (28,1+21,1%), con una maggioranza relativa di studenti provenienti da ceti di lavoratori esecutivi (31, 6%, in forte aumento rispetto agli anni precedenti) e una percentuale costantemente bassa di quelli provenienti da ceti elevati (14%, ma indicativo il 22% del corso di laurea più settoriale di Beni Archeologici). Appare evidente che gli studenti delle famiglie abbienti del territorio frequentino altri corsi di studio e anzi - in considerazione dei dati generali relativi ai laureati dell'Ateneo, tutti coerenti con questi – altre Università fuori dal territorio.
Notevole il fatto che l'80,7% dei laureati non abbia nessuno dei genitori con un titolo di laurea: esso indica che per la larghissima maggioranza siamo in presenza della prima generazione che raggiunge il titolo di laurea, a partire da ceti medio-bassi e con una netta provenienza locale. L'Università si conferma quindi un fattore primario di promozione sociale e culturale del territorio, con quel che questo comporta in termini positivi e negativi.
Sezione 3 (Studi secondari) La provenienza scolastica dei Laureati 2018 mostra, come nel passato, una netta prevalenza della compagine di maturati presso Licei (75%: dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 71,3% dato aggregato, da cui risulta che una minore incidenza di studi liceali è rilevabile nei laureati in Beni Archeologici); rimane prevalente la presenza di Laureati con maturità classica (27,1% dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 25,0% dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; dato contrario per i laureati in Beni Archeologici, fra cui prevalgono le provenienze da Liceo Scientifico: 30%). A conferma del fatto che, pur essendo basilare la componente umanistica nel percorso formativo, le sue caratteristiche di multidisciplinarità e l'organizzazione stessa dell'offerta didattica consentono a tutti gli iscritti di poter concludere positivamente il proprio percorso, indipendentemente dal diploma conseguito, si osserva una percentuale di laureati con alle spalle studi tecnici (20%) o professionali (8,3).
Il voto medio di diploma del collettivo considerato si attesta al 77,7/100 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici), in linea con i dati dell'anno precedente e sensibilmente più basso della media di Ateneo (82,2). Quasi tutti i Laureati hanno conseguito il titolo di scuola secondaria nella stessa provincia di Lecce (60,0% > dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; dato disaggregato SOLO Beni Archeologici 40% ) o in una provincia limitrofa (25%). Si rilevano, fra i laureati SOLO in Beni Culturali, una piccola percentuale di laureati che ha frequentato l'università del Salento dopo aver fatto studi superiori al Nord (2, 1%)

Sezione 4 (Riuscita negli studi universitari) Resta sostanzialmente simile alla XX Indagine, attestandosi poco sopra al 20% (22,8%: dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 19,6%: dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 33,3%: SOLO Beni Archeologici), il tasso di Laureati che giunge al CdL da altre esperienza universitarie, un dato nettamente più alto rispetto alla media di Ateneo ma relativamente più vicino alla media nazionale della L-1. Di contro, quasi l' 80% (77,2% > dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 80,4% > dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 66,7%: SOLO Beni Archeologici) non dichiara precedenti esperienze universitarie. In media il 70% del campione dichiara comunque di essersi immatricolato entro un anno dal diploma. Ciò sembrerebbe suggerire un deficit nell'orientamento in ingresso per questi studenti al tempo della loro uscita dal ciclo scolastico.
Interessante è il dato relativo alla motivazione della scelta del CdL che ha origini prevalentemente culturali (52,6%), anche se è in aumento, rispetto alle rilevazioni precedenti, il riconoscimento di fattori sia culturali sia professionalizzanti (33,3%; 37% dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 11,1%: SOLO Beni Archeologici): sembra perciò che a guidare gli studenti (e le famiglie) nella scelta del percorso di studio siano ancora essenzialmente le inclinazioni personali.
I laureati censiti risultano avere riportato un punteggio medio agli esami di 26,8, in linea con la media nazionale L-1 (27,0) e nettamente migliore della media di Ateneo (25,8), riuscendo poi a completare con successo il proprio percorso con un voto di laurea medio pari a 102,8 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 103,4: dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 100, 4: SOLO Beni Archeologici. Media nazionale L-1 103,6; media di Ateneo 100,3). Una netta maggioranza termina in corso (51,7%: dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 60,94%: dato disaggregato SOLO Beni Culturali ma vd. il dato disaggregato SOLO Beni Archeologici non altrettanto positivo: 20%) o entro il primo anno f.c. (18,3% > dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici), con una durata media della carriera accademica di poco superiore ai 4 anni (4,6: dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; vd. sopra sez. 1). Va sottolineato che tutti i dati relativi alla Riuscita negli studi universitari si mostrano in linea con gli anni 2017 e 2016 (anzi, continua il lento miglioramento rispetto allo storico), e costantemente al di sopra dei dati nazionali per la classe L-1.

Sezione 5. Tra le Condizioni di studio, si nota che la maggioranza degli studenti (66,7%)ha alloggiato, per più della metà del periodo di studio, a meno di un'ora di viaggio dalla sede di studio; dato che tuttavia non collima con quello relativo alla regolare frequenza a più del 75% dei corsi (54,4). Una consistente maggioranza (61,4%) ha usufruito di borse di studio, in una misura nettamente superiore a quella della media dei laureati dell'Ateneo.
Meritano poi particolare attenzione due elementi: la percentuale di Studenti che ha svolto periodi di studio all'estero e l'incidenza di tirocini e stages (questi ultimi, previsti dal piano di studio come attività obbligatorie).
Per il fattore internazionalizzazione, solo l'1,8% (NESSUNO dei laureati in Beni Culturali; 11,1% dei laureati SOLO in Beni Archeologici) dei Laureati ha trascorso un periodo all'estero in programmi di scambio, contro un 98,2 che non ha compiuto studi all'estero, con un dato statisticamente non rilevabile di CFU conseguiti in esami all'estero.
I dati risultano largamente contraddittori rispetto alla rilevazione 2017 (fra l'altro con un ribaltamento di indicazioni fra percorso di laurea in Beni Culturali e in Beni Archeologici) in cui. la performance dei Laureati del CdL appariva positiva sia rispetto alla media di Ateneo (10,6%), sia a confronto con la media nazionale per la classe (6,9%). Il dato non solo fortemente negativo ma intrinsecamente incongruo relativo ai CFU conseguiti all'estero porta a credere a un difetto nella raccolta dei dati.
Invece in tema di tirocini e stages (per quanto obbligatori nel percorso formativo) i dati sono da considerarsi assolutamente positivi, attestandosi oltre il 95% (96, 5), rispetto alla media di Ateneo che si ferma al 60,9% e alla media nazionale per la classe L-1(68,2%): l'obbligatorietà di questa tipologia di attività favorisce senza dubbio una percentuale così alta, ma attesta altresì l'attenzione che il CdL riserva alla 'messa in pratica' dell'esperienza formativa dello Studente, favorendo e promuovendo un primo passo verso il mondo del lavoro.

Piuttosto limitata è l'incidenza dell'esperienza lavorativa durante gli studi (sezione 6.). Sebbene il 57,9% (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 68%: media nazionale L-1, 56,9 %: media di Ateneo) dichiari di aver avuto esperienze di lavoro nel periodo, solo il 9,1% ha svolto un lavoro coerente con il percorso di studio (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici; 3,8%: dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 20%: SOLO Beni Archeologici – dato superiore alla media nazionale/di Ateneo). Prevale la tipologia di lavoro occasionale, saltuario e stagionale (31,6%: dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici), come del resto anche nei dati nazionali e d'Ateneo.

Dall'analisi dei Giudizi sull'esperienza universitaria (sezione 7) emerge un generale grado di soddisfazione per il CdL, condensato in due elementi specifici: (1) nella complessiva soddisfazione per il CdL: "decisamente soddisfatto" : 52,6% (dato disaggregato Beni Culturali 50% + Beni Archeologici 66,7%), in crescita rispetto alla XX rilevazione (44,4%; dato disaggregato SOLO Beni Culturali; 50,%: SOLO Beni Archeologici);"soddisfatto più sì che no" il 35,1% (dato disaggregato SOLO Beni Culturali: 34,8%; SOLO Beni Archeologici: 33,3%;).
Il secondo dato di rilievo (2) si legge nel 66,7% di Studenti che s'iscriverebbero allo stesso corso dell'Ateneo, e solo il 10,5% allo stesso corso ma presso altra sede. Entrambe le voci sono in linea coi valori nazionali (66,8% e 10,3%) e nettamente migliori rispetto all'Ateneo (64,8% e 18,4%).
Sono presenti tuttavia alcune criticità che ricalcano, grossomodo, quelle già evidenziate nell'Indagine relativa ai Laureati degli anni scorsi (2016, 2017), con margini di oscillazione che richiamano l'attenzione.
La fiducia nella qualità dell'offerta formativa del CdL, emerge in maniera netta dalla lettura ed interpretazione dei dati fin qui analizzati. Tuttavia occorre notare il segnale di sfiducia che emerge dai soli laureati in Beni Culturali che, in totale controtendenza rispetto ai laureati in Beni Archeologici ma anche rispetto alle medie lusinghiere degli anni precedenti (domanda 11: Si iscriverebbero ancora all'Università?) mostrano quello che sembra un generale disorientamento, ma che tuttavia va monitorato in rapporto alle iscrizioni delle coorti successive.

Le conoscenza informatiche (sezione 8.) mostrano un uso prevalentemente personale e non tecnico, in cui prevale la fruizione a scopo di comunicazione/navigazione e i numeri si riducono drasticamente in riferimento ad usi più tecnici e alle applicazioni funzionali (dato significativo in particolare nei rilevamenti dei laureati in Beni Archeologici).

La quasi totalità dei Laureati intende proseguire gli studi (sezione 9.) dopo il titolo di laurea triennale (87,7% : dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici), nella più gran parte con un corso di laurea magistrale biennale (80,7%: Beni Culturali + Beni Archeologici; si noti il dato della percentuale dell'11,1% di laureati in Beni Archeologici che intende proseguire con un master). I dati sono sensibilmente più alti della media nazionale dei laureati nella classe L-1 (83,7% - 70%), che mostra, fra l'altro, una serie più varia di opzioni per il proseguimento degli studi, mentre – comprensibilmente - si mostrano omogenei a quelli di Ateneo.

(sezione 10.) Nel quadro delle Prospettive di lavoro, due dati in particolare – entrambi relativi agli "aspetti ritenuti rilevanti nella ricerca del lavoro" – paiono significativi per le possibili azioni di intervento da parte del Consiglio Didattico, in quanto investono le strategie di definizione delle professionalità di chi opere nel settore dei Beni Culturali: l'acquisizione di professionalità (71,9% dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici: da notare il calo di circa 12 punti dalla rilevazione 2017) e l'aspirazione ad utilizzare al meglio le competenze acquisite (70,2% dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici).
Significativo, per altri versi, e indicativo del contesto sociale e psicologico di giovani laureati meridionali è la forte incidenza del fattore "Stabilità/sicurezza del posto di lavoro" (73,7 %), indice di un approccio ancora sostanzialmente impiegatizio e legato all'idea del lavoro dipendente piuttosto che a quello imprenditoriale. Il che trova riscontro nella percentuale ancora molto alta di interesse per il lavoro nel settore pubblico (68,4%) piuttosto che nel privato (47,4%:dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici), sebbene queste percentuali vadano leggermente avvicinandosi nel corso delle ultime rilevazioni, rimane netto uno stacco sia con i laureati della stessa classe a livello nazionale (58,1 vs 46,9%) sia coi laureati dell'Ateneo (62 vs 50%). Se la preferenza per un impiego/lavoro nel settore pubblico rappresenta l'immagine di un'idea della gestione del patrimonio culturale, avvertito essenzialmente come patrimonio di esclusiva pertinenza dello Stato, la differenza di percezione del proprio target (per esempio rispetto agli altri laureati L-1 su scala nazionale) sembra limitare notevolmente le possibili prospettive di ricerca di un impiego nel privato da parte dei Laureati.

Riguardo invece all'acquisizione di professionalità come aspetto rilevante nella ricerca del lavoro, il dato sembra indicare una sensazione di parziale inadeguatezza (o insicurezza) da parte dei laureati, che può riferirsi alle capacità professionali acquisite durante il percorso formativo e alla loro efficace collocazione nel mondo del lavoro ma anche, al contrario, alla difficoltà di far interagire la formazione universitaria con le effettive opportunità che si aprono nel mondo del lavoro per un laureato triennale. Considerato l'alto livello di soddisfazione dei Laureati intervistati circa i tirocini e gli stages curriculari (cfr. sezione 5.), questo dato va forse tradotto nell'opportunità di dar vita ad esperienze che possano accompagnare gli Studenti che dopo il titolo di laurea triennale vogliono trovare un lavoro con tirocini extra-curriculari e post lauream curati dallo stesso Consiglio Didattico.

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI
Nota metodologica: L'analisi dei dati relativi alla condizione occupazione dei Laureati come risultata dall'Indagine XXI del Consorzio Almalaurea relativa all'anno 2018, è condotta sul collettivo dei Laureati del CdL in Beni Culturali della classe L-1 ma tiene conto anche dei dati relativi ai due CCdLL nella stessa classe L-1 (Beni Archeologici L-1; Beni Culturali L-1) già attivi nell'Ateneo prima della riunione in un unico CdL con curricula distinti.

Analisi: I dati si riferiscono ad un collettivo di 53 intervistati (su 72 Laureati; tasso di risposta > 73,6%) che hanno conseguito la laurea entro l'anno precedente.
Il numero dei Laureati del CdL L-1 in Beni Culturali è pressoché invariato rispetto all'anno precedente, ma il tasso occupazionale (ad un anno dal conseguimento del titolo) (quadro 3) scende al 20,8% (circa 21% per i laureati dei due singoli CdL L-1) tasso decisamente più basso rispetto alla media nazionale per la classe di laurea (32,2%); chi lavora tuttavia, utilizza in maniera elevata le competenze acquisite con la laurea (quadro 8) in una misura maggiore (27,3%) rispetto allo stesso dato a livello nazionale (12,7%).
Questo dato desta preoccupazione ma va letto contestualmente ai dati
Il 75,5% dei censiti si è iscritto ad un corso di laurea magistrale (con una percentuale più alta i laureati SOLO in Beni Archeologici: 84,2; SOLO in Beni Culturali: 72,7), contro il 68,9% a livello nazionale.
Di questi, l'80% ha optato per un CdLM che "rappresenta il proseguimento 'naturale'" della triennale, con un dato interessante che emerge dai dati disaggregati: la percentuale più alta di laureati SOLO in Beni Culturali 83,3; mentre i laureati in SOLO Beni Archeologici, che scelgono il "proseguimento naturale" sono il 75% e optano invece per il 25% per lauree differenti del medesimo settore disciplinare).
Un altro dato da tenere in considerazione appare l'alto numero di laureati triennali che sceglie di proseguire gli studi in un altro Ateneo (il dato aggregato degli iscritti al medesimo Ateneo, 55%, è di gran lunga inferiore a quello nazionale – 66,9% - cui si avvicina, superandolo il dato dei laureati i laureati in SOLO Beni Archeologici: 68,8%, ma per i laureati in SOLO Beni Culturali: 45,8%).
La percentuale dei laureati che non lavorano perché impegnati in un corso universitario ovvero in tirocinio/praticantato è del 49,1% (leggermente più alto rispetto alla media nazionale: 43,8%). Appare preoccupante il dato relativo al tasso di occupazione/disoccupazione 20,8%/45%, se valutato rispetto al dato nazionale: 32,2%/25,5%.
In sostanza, dei 53 intervistati, solo 11 lavorano, la metà circa dei quali (54,5%) ha iniziato a lavorare dopo la laurea di primo livello, con un tempo medio di 4,6 mesi dalla laurea al reperimento del primo lavoro, che sembra essere per una consistente percentuale (63,6%) di tipo a tempo indeterminato, con una consistente diffusione del part-time (54,5) rispetto al quadro più variegato delle tipologie lavorative riscontrabili per la stessa classe di laureati a livello nazionale (quadro 5). In linea col dato nazionale è il settore di attività, prevalentemente privato (72,7%) e l'ambito lavorativo, che appare quello dei servizi (90,9%), con una più netta incidenza del commercio (45,5) rispetto al quadro di riscontro nazionale.
Sembrano nettamente migliorare, rispetto alla XX valutazione Almalaurea, i dati relativi alla retribuzione mensile netta dei Laureati intervistati (quadro 7), pari a € 837, più alta della media nazionale L-1, di € 757, su cui pesa il pesante divario fra retribuzione maschile e femminile. Quest' ultimo dato (ma del resto è presente anche nei dati relativi a tutti i laureati 2018 censiti da Almalaurea: uomin € 1095/donne € 931), si rileva anche nel campione dei laureati L-1 del nostro Ateneo in misura molto più contenuta nel dato aggregato (uomini € 876/donne € 828), ma invece nettissima in quello aggregato (laureati SOLO in Beni Archeologici: uomini € 876/donne € 501; in Beni Culturali: solo donne € 922, quasi in linea con i dati generali delle retribuzione delle laureate a livello nazionale).
Gli intervistati si dichiarano soddisfatti del lavoro svolto (quadro 9) in una discreta misura (da 1 a 10 media 7 Beni Culturali d'Ateneo vs 6,7 per la classe a livello nazionale) ma oltre la metà non utilizza affatto le competenze acquisite con la laurea (sebbene in misura minore rispetto al dato nazionale 54,5 vs 58%) (quadro 8).
Sempre per quanto riguarda l'utilizzo della laurea nell'attuale lavoro (quadro 8) l'adeguatezza della formazione professionale acquisita all'università appare buona ai laureati in SOLO Beni Archeologici in una misura molto maggiore (dato aggregato 36,4%; disaggregato SOLO Beni Archeologici: 50%; SOLO Beni Culturali: 28,6%;); più vicini fra loro i dati delle valutazioni negative (risp. "POCO": dato aggregato 36,4%; disaggregato SOLO Beni Archeologici: 25%; SOLO Beni Culturali: 42,9%. Risp. "PER NIENTE": dato aggregato 27,3%; disaggregato SOLO Beni Archeologici: 25%; SOLO Beni Culturali: 28,6%.)


Opinioni dei laureati
A conclusione del percorso di studi, il laureato in Beni culturali deve dimostrare un buon livello di maturità e autonomia, tale da consentirgli anche di proseguire altri percorsi formativi e di approfondimento. Le conoscenze acquisite devono essere tali da orientarlo alla consultazione e all'utilizzo di appropriati strumenti bibliografici avanzati, da consentirgli di conoscere i temi d'avanguardia nel proprio settore di studi e da metterlo in condizione di prospettare opportune strategie operative.

I risultati attesi saranno conseguiti con lo studio, l'elaborazione personale delle conoscenze teoriche e pratiche, bibliografiche e tecnico-operative, acquisite nel proprio percorso formativo.
La verifica dei risultati sarà attestata da prove d'esame scritte e orali, dalla certificazione (tramite specifici attestati) delle altre attività formative svolte e dalla compilazione di una prova finale.



Il Corso di Laurea in Beni Culturali (L-1) ha una durata triennale e prevede una formazione di base in parte comune e una caratterizzazione differenziata in vari curricula. La distribuzione nei tre anni del percorso degli insegnamenti riferibili alle Attività Formative di Base, Caratterizzanti e Affini/Integrative risponde a criteri di periodizzazione cronologica e di omogeneità/affinità tematica fra insegnamenti proposti nel medesimo anno di corso.
Nei tre anni del percorso è previsto lo svolgimento di Altre Attività Formative, a cui sono assegnati CFU la cui distribuzione è coerente e funzionale a quella contemplata per gli insegnamenti.
Il Corso di Laurea intende fornire conoscenze di base che consentiranno l'ingresso nel mondo del lavoro in relazione alla gestione, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali (Archeologici,storico artistici e paesaggistici) e che potranno essere approfondite nei Corsi di Laurea magistrali in Storia dell'Arte e in Archeologia.

Il Corso di laurea in Beni Culturali (L-1) è formulato per associare una solida preparazione di base a conoscenze metodologiche e tecnico-scientifiche utili alla formazione di addetti e operatori specializzati nel settore della conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale. Il carattere spiccatamente interdisciplinare delle attività formative favorisce una proficua interazione tra le aree umanistica, tecnico-scientifica ed economico-giuridica. In tal senso il Corso risponde alla fisionomia del Dipartimento di Beni Culturali (in seno al quale è stato progettato).
Il Corso di laurea offre un percorso di studio in parte comune per tutti gli studenti in ingresso e parallelamente si articola in differenti percorsi caratterizzanti, tali da consentire agli studenti di maturare, anche in itinere, una consapevole scelta d'indirizzo, che potrà permettere loro di orientarsi tra le lauree magistrali coerenti con l'iter formativo.
Il percorso di studi intende fornire, attraverso un idoneo e bilanciato spettro di attività formative, una buona formazione di base e un'adeguata gamma di specifiche competenze nel campo dei Beni Culturali (archeologici, storico artistici, del paesaggio e dell'ambiente). In relazione allo studio e alla tutela del patrimonio culturale, esso, in particolare, consente allo studente di sviluppare la consapevolezza dell'interazione fra conoscenze umanistiche e tecnologiche, anche attraverso l'applicazione di metodologie innovative.
Agli studenti saranno fornite conoscenze relative ai metodi ed alle tecniche della ricerca archeologica e storico-artistica e delle scienze applicate ai Beni Culturali. Accanto a queste, si forniranno loro competenze giuridiche ed economiche finalizzate a operare nel campo della ricerca, della conservazione, della valorizzazione dei Beni Culturali e a impostare progetti di iniziative nel settore.
Alla fine del percorso, i laureati del Corso saranno in possesso di:
- buone conoscenze di base della storia, della società e della cultura artistico-letteraria europea, nonché delle metodologie della ricerca nei diversi settori dei Beni Culturali;
- appropriate conoscenze delle istituzioni operanti nei vari settori dei Beni Culturali (p.es. biblioteche, musei, soprintendenze);
- idonee competenze di natura metodologica e pratica, finalizzate alla conoscenza e alla sperimentazione di fondamentali e aggiornate tecniche della ricerca archeologica e storico-artistica.
- adeguate conoscenze della legislazione e competenze nell'amministrazione e nella gestione dei Beni Culturali;
- conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano e capacità di comunicare correttamente in tale lingua sia oralmente che per iscritto;
- abilità informatiche finalizzate all'utilizzazione di programmi di catalogazione, comunicazione e divulgazione didattica relative ai Beni Culturali.
Il Corso consentirà l'acquisizione di esperienze formative orientate all'inserimento nel mondo del lavoro, proponendo agli studenti stages e tirocini presso Enti pubblici e/o privati.
Inoltre il Corso fornisce le conoscenze di base su cui fondare i successivi approfondimenti di studio, da sviluppare nell'ambito delle Lauree Magistrali in:
- Archeologia (Classe LM-2).
- Storia dell'Arte (Classe LM-89)


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La prova finale consiste nella redazione di un breve elaborato scritto in lingua italiana o inglese su un argomento pertinente a una materia di insegnamento del corso, che il laureando avrà concordato con il docente.
La prova finale sarà discussa e giudicata da una Commissione esaminatrice.
La prova finale consiste nella valutazione e discussione di un elaborato, scritto a cura del laureando, da parte di una Commissione esaminatrice.
La tipologia di tale elaborato può essere definita Compilativa oppure di Ricerca senza differenziazione di punteggi tra le tipologie;
La Commissione, formata da tre docenti, incluso il Relatore (definito I Relatore), giudica il lavoro svolto e attribuisce il voto. Non è prevista una specifica figura di II Relatore o Correlatore.
Il Punteggio previsto per la prova finale, è compreso in un arco da 0 a 4, più:
a) 1 punto per lo studente in corso;
b) 1 punto per lo studente che abbia effettuato parte del percorso all'estero (certificazione Erasmus o altra forma di internazionalizzazione della durata minima di tre mesi) + 1 punto per lo studente che abbia svolto all'estero ricerche specifiche per la stesura della tesi
c) 0,25 punti per ogni lode fino ad un massimo di 1 punto.
Tale punteggio si somma alla media dei voti conseguiti dallo studente per formare il voto di laurea.
A proposito della media per il conseguimento titolo si precisa inoltre che:
· che la tipologia di media sarà la seguente: Pesata;
· con arrotondamento standard dopo la virgola: al terzo decimale;
· e arrotondamento standard: matematico;
· la lode sarà indicata nel calcolo della media come 30;
· il numero di CFU da considerare con la votazione normalizzata più bassa: 10.
Ai fini del superamento dell'esame di laurea è necessario conseguire il punteggio minimo di 66 punti.
L'eventuale attribuzione della lode, in aggiunta al punteggio massimo di 110, è subordinata all'accertata rilevanza dei risultati raggiunti dal candidato e alla valutazione unanime della Commissione.
Sono richieste conoscenze di base, quali quelle acquisibili con il conseguimento di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore (o di altro titolo conseguito all'estero e riconosciuto secondo la normativa vigente).
In relazione agli obiettivi formativi del corso, le conoscenze preliminari devono riguardare quelle che nel corso si configureranno come materie di base (lingua italiana, storia, geografia) e materie caratterizzanti (storia dell'arte). Oltre a queste, sono richieste conoscenze basilari di materie scientifiche (informatica, fisica e chimica). Gli studenti devono, inoltre, possedere conoscenze di base di lingua inglese pari almeno al livello A2.
Tali conoscenze preliminari saranno verificate preventivamente, secondo modalità non selettive (es. questionari o test). Eventuali carenze dovranno essere recuperate, entro il I anno di corso, secondo modalità stabilite dal Regolamento del corso.




Si accede al Corso tramite una prova di valutazione della preparazione iniziale. Tale prova è obbligatoria, anche se non selettiva, e rappresenta un requisito indispensabile ai fini della successiva immatricolazione.
Essa avrà durata massima di 60 minuti e consisterà in un questionario e/o test d'ingresso mirante a verificare il possesso delle competenze necessarie per l'accesso al corso di Laurea in Beni Culturali, sia quanto alle conoscenze minime richieste, sia quanto a quelle scientifiche di settore e di lingua straniera (inglese).
La prova consiste in domande a risposta multipla così suddivise:
2/3 su argomenti di "conoscenza di base" (Cultura generale, Storia dell'arte dall'antichità ai nostri giorni, storia, geografia);
1/3 su argomenti di "conoscenze specifiche" (Lingua e letteratura Italiana).
È inoltre prevista almeno una domanda utile all'accertamento del livello minimo richiesto di conoscenza della lingua inglese (A2).
Qualora il risultato del test d'accesso fosse negativo, allo studente sarà attribuito un Obbligo Formativo Aggiuntivo (O.F.A.) per il recupero, pari a 1 CFU.
Il recupero del debito OFA da parte degli studenti viene monitorato dal Consiglio Didattico, in collaborazione con la Segreteria Didattica.
Vengono proposte agli studenti opportunità di recupero differenziate secondo le loro disponibilità e impegni.
In primo luogo agli studenti vengono proposte attività didattiche di recupero, mirate sulle carenze di base manifestate nei questionari. Tali corsi sono organizzati dal CdS con l'ausilio di tutor didattici selezionati con apposito contratto o, ove non sia possibile altrimenti, grazie al supporto volontario di docenti del corso. Il recupero del debito OFA, in questo caso, avviene tramite la frequenza di almeno 25 ore di lezione (modulo online attraverso la piattaforma Teams), certificate dal docente responsabile del SSD di riferimento per gli OFA e verificate dalla Segreteria. Oltre a ciò, per la parte relativa allo studio personale, eventuali testi confacenti allo studio previsto vengono indicati dal docente responsabile del SSD di riferimento per gli OFA.
Il Consiglio Didattico nomina inoltre una commissione, di cui fanno parte il Presidente e il docente responsabile del SSD di riferimento per gli OFA, che ha il compito di accertare l'assolvimento dell'obbligo di studio; essa stabilirà almeno due date per i colloqui di accertamento, in modo da consentire agli studenti il recupero del debito entro il periodo stabilito (1° anno di corso).
Per gli studenti che non avessero la disponibilità alla frequenza erogata con il corso online dal vivo o che non riuscissero ad assolverla, sarà possibile accedere al medesimo corso, registrato, attraverso la piattaforma Moodle. Anche in questo caso vengono indicati dal docente responsabile del SSD di riferimento per gli OFA almeno due testi di studio che essi dovranno dimostrare di aver letto e compreso nel corso di un colloquio.

Profilo

Operatore del settore dei Beni Culturali nei settori pubblico e privato

Funzioni

Operatori nel campo del patrimonio culturale nell'accezione più ampia del termine, con particolare riguardo ai beni storico-artistici, archeologici e nel campo della diagnostica dei Beni Culturali.
- Funzioni di medio livello presso il Ministero dei Beni e le Attività Culturali.
- Funzioni di medio livello presso Enti Locali, operatori coinvolti nell'ideazione, organizzazione e gestione di eventi artistici e spettacolari connessi alle arti; addetti alla fornitura di contenuti per l'industria culturale nell'ambito editoriale propriamente detto e in quello televisivo o multimediale.
- Assistenza nei musei: competenze storico-artistiche, archeologiche e museografiche; assistenza alla diagnostica dei beni culturali.
- attività nel settore del turismo culturale: competenze storico-artistiche e nell'ambito della legislazione e gestione dei beni culturali.
- consulenza culturale per aziende e organizzazioni private attive nel campo della gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano con competenze storico-artistich o archeologiche, oltre che di legislazione dei beni culturali; operatore culturale per aziende e organizzazioni private attive nel campo dell'organizzazione di eventi artistici e spettacolari.
- Organizzatore di itinerari storico-artistici, storico-archeologici, di eventi di divulgazione e promozione culturale con richieste conoscenze storiche, storico-artistiche e storico-critiche, di gestione - anche economica - dei beni culturali oltre che di competenze informatiche e linguistiche (inglese).
Giornalista ed esperto di comunicazione nel web: competenze storico-artistiche, archeologiche, linguistiche (inglese), informatiche, di legislazione e gestione dei beni culturali.

Competenze

- Funzioni di medio livello presso il Ministero dei Beni e le Attività Culturali e presso gli archivi e biblioteche, quali assistenti negli uffici del catalogo, negli schedari e archivi delle Soprintendenze.
- Operatore museale presso Musei di Enti locali.
- Settore privato: operatore e organizzatore nel campo della gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano (dal Medioevo all'età contemporanea).
Associazioni culturali e Onlus: organizzatore di itinerari storico-artistici, di eventi di divulgazione e promozione culturale; di eventi artistici e spettacolari.
Pubblicistica: giornalista ed esperto di comunicazione nel web.
Enti ed aziende turistiche: operatore e guida turistica con specifiche competenze storico-artistiche e storico-territoriali.

Professioni specifiche accessibili con il titolo:
Tecnici del restauro (3.4.4.4.0)
Tecnici dei musei (3.4.4.2.1)

Sbocco

- Settori dell'Amministrazione Pubblica afferenti ai Beni Culturali : Soprintendenze, Musei, BIblioteche, Teatri.
- Associazioni culturali, Fondazioni private, musei privati legati al mondo dei Beni Culturali nell'accezione più ampia del termine.
- Enti di promozione turistica.
- Aziende turistiche
-Giornali, periodici, siti on-line di informazione e divulgazione culturale.

Piano di studi

ARCHEOLOGICO

ANTROPOLOGIA CULTURALE (M-DEA/01)

6 crediti - Obbligatorio

ARCHEOLOGIA DELLA PREISTORIA (L-ANT/01)

9 crediti - Non obbligatorio

ATTIVITA' DI SCAVO DIDATTICO (L-ANT/07)

2 crediti - Obbligatorio

BIOARCHEOLOGIA (L-ANT/10)

9 crediti - Non obbligatorio

CHIMICA PER L'ARCHEOLOGIA (CHIM/01)

9 crediti - Non obbligatorio

ETRUSCOLOGIA (L-ANT/06)

9 crediti - Non obbligatorio

GEOGRAFIA ECONOMICO POLITICA (M-GGR/02)

9 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI BIOARCHEOLOGIA (L-ANT/10)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI PRE-PROTOSTORIA (L-ANT/01)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI TOPOGRAFIA ANTICA (L-ANT/09)

1 crediti - Non obbligatorio

LETTERATURA ITALIANA (L-FIL-LET/10)

6 crediti - Obbligatorio

PROTOSTORIA (L-ANT/01)

9 crediti - Non obbligatorio

STORIA GRECA (L-ANT/02)

9 crediti - Obbligatorio

TOPOGRAFIA ANTICA (L-ANT/09)

9 crediti - Non obbligatorio

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE (L-ANT/08)

9 crediti - Obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI ARCHEOZOOLOGIA (L-ANT/10)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI CERAMICA GRECA (L-ANT/07)

1 crediti - Non obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA ROMANA (L-ANT/03)

9 crediti - Obbligatorio

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE (L-ANT/08)

9 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI INFORMATICA (INF/01)

4 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

POLITICA ECONOMICA (SECS-P/02)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (L-ART/01)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA MEDIEVALE (M-STO/01)

6 crediti - Obbligatorio

TIROCINI (NN)

2 crediti - Non obbligatorio

STORICO ARTISTICO

ANTROPOLOGIA CULTURALE (M-DEA/01)

6 crediti - Obbligatorio

Etnomusicologia (L-ART/08)

6 crediti - Obbligatorio

GEOGRAFIA ECONOMICO POLITICA (M-GGR/02)

9 crediti - Obbligatorio

LETTERATURA ITALIANA (L-FIL-LET/10)

6 crediti - Obbligatorio

Storia della musica (L-ART/07)

9 crediti - Non obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (L-ART/01)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA (L-ART/02)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA MEDIEVALE (M-STO/01)

9 crediti - Obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA IN PUGLIA (L-ART/02)

6 crediti - Non obbligatorio

STORIA MODERNA (M-STO/02)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA SOCIALE DELL'ARTE (L-ART/02)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI INFORMATICA (INF/01)

4 crediti - Obbligatorio

POLITICA ECONOMICA (SECS-P/02)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA CONTEMPORANEA (M-STO/04)

6 crediti - Obbligatorio

TIROCINI (NN)

5 crediti - Obbligatorio

TECNOLOGICO

ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)

9 crediti - Non obbligatorio

ARCHEOZOOLOGIA:METODOLOGIA (L-ANT/10)

9 crediti - Non obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)

2 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI ARCHEOZOOLOGIA (L-ANT/10)

2 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI INFORMATICA (INF/01)

4 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

TIROCINI (NN)

2 crediti - Non obbligatorio