Laurea in EDUCAZIONE SOCIALE E TECNICHE DELL'INTERVENTO EDUCATIVO

Corso di studi
EDUCAZIONE SOCIALE E TECNICHE DELL'INTERVENTO EDUCATIVO
Corso di studi in inglese
SOCIAL EDUCATION AND EDUCATIONAL INTERVENTION TECHNIQUES
Titolo
Laurea
Classe MIUR
Classe delle lauree in Scienze dell'educazione e della formazione - L-19 (DM270)
Durata
3 anni
Crediti
180
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETA' E STUDI SULL'UOMO
Sito web del corso
https://www.unisalento.it/didattica/cosa-studiare/corsi-di-laurea/-/dettaglio/corso/LB43/educatore-socio-culturale
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce
Anno accademico
2019/2020
Tipo di accesso
Corso ad accesso libero
Profili professionali formati
3.4.5.2.0 - Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale

Descrizione del corso

Il laureato triennale svilupperà e maturerà apposite abilità comunicative attraverso ogni tassello del percorso di studio. Le prove scritte e orali, l'elaborato finale, i seminari e
i laboratori, come anche i colloqui con i docenti (anche attraverso l'uso della comunicazione elettronica) sono occasioni preziose per monitorare il progresso dell'allievo in ordine al suo saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni utilizzando un linguaggio attagliato al tipo di interlocutore. Specifici laboratori sono utili a sviluppare le capacità comunicative dell'allievo, il quale alla fine del percorso formativo deve saper esprimere:
- Disponibilità a collaborare con i colleghi;
- Capacità di gestire adeguatamente la comunicazione formativa;
- Capacità di facilitare i processi di apprendimento basati sul lavoro di gruppo cooperativo;
- Capacità di documentare l'azione didattica, per offrire ai portatori di interessi, a partire dalle famiglie, gli esiti della stessa;
- Capacità di dialogare con le istituzioni, i gruppi e le reti sociali;
- Capacità di dare un apporto valido nell'ambito di comunità di pratiche;
- Capacità di comunicare servendosi di tecnologie informatiche, della comunicazione mediata e della multimedialità. I risultati attesi vengono conseguiti mediante lezioni frontali, laboratori, stage, seminari e verificati mediante esami orali e scritti, relazioni scritte e lavoro di tesi.
Il laureato triennale dimostrerà la sua autonomia di giudizio come competenza trasversale a tutti gli insegnamenti e nell'ambito di tutte le attività del percorso formativo.
Tale autonomia di giudizio viene specificamente focalizzata dal percorso che porta all'elaborazione del lavoro finale, che è tutorato allo scopo di valorizzare la capacità
autonoma dello studente di muoversi tra le fonti di studio per recuperare informazioni utili ad un'argomentazione che esprima la capacità di una rielaborazione personale delle conoscenze acquisite.
Indicatori dell'espressione di autonomia nel giudizio sono considerati:
- Capacità di osservazione dei processi educativi per sviluppare riflessioni in grado di migliorarli ai fini della soluzione delle criticità rilevate;
- Capacità di valutare i vincoli giuridici, politici, etici dell'attività educativa e formativa;
- Consapevolezza dei punti di forza e di debolezza individuali, per impostare una attività formativa, a partire da quella consapevolezza. La valutazione dell'autonomia di giudizio è elemento presente in tutti gli esami di profitto e delle prove poste a conclusione delle attività di tirocinio e laboratorio. E' tuttavia in sede di redazione della tesi finale che emerge, ed è quindi valutabile, con particolare evidenza se l'allievo ha maturato o meno un'autonomia di giudizio nell'approcciare lo studio.
Tali indicatori consentono di verificare il raggiungimento da parte dello studente di autonome competenze professionali fondate criticamente. I risultati attesi vengono conseguiti mediante lezioni frontali, laboratori, stage, seminari e verificati mediante esami orali e scritti, relazioni scritte e lavoro di tesi.
Le attività di orientamento in ingresso si inseriscono nel programma di Attività del Centro Orientamento e Tutorato (CORT).

Inoltre, vi saranno incontri, gestiti dai docenti dei due laboratori iniziali (Istituzioni di Pedagogia e Guida al metodo di studio) che si faranno carico di sostenere e guidare gli allievi nella valutazione della scelta operata.
Le attività di orientamento in itinere si esplicano attraverso:
- incontri-assemblee tra studenti e docenti (di carattere generale o straordinario)volte a presentare l'organizzazione del percorso formativo, ma anche a rilevare le esigenze degli studenti iscritti al corso di studio;
- incontri periodici dedicati all'introduzione degli studenti ad attività di tirocinio presso le stutture esterne (aventi rapporti di convenzione con l'Ateneo);
- attività seminariali e laboratoriali, con la supervisione dei docenti tutor di tirocinio interno, erogate al fine di sviluppare le capacità di analisi degli studenti in merito alla personale esperienza formativa (maturata all'interno del corso di studio);
- partecipazione a progetti regionali e nazionali sull'orientamento.

Inoltre il CdL intende promuovere una didattica innovativa e partecipativa avviando una generale riflessione volta a promuovere sempre più l'opportunità (invero da molti già offerta) di integrare metodologie didattiche trasmissive con metodologie attive. In tal senso, si ritiene di poter rendere più efficace lo studio e l'attivazione da parte degli studenti di competenze metacognitive. Si chiederà ai docenti del corso di valutare la programmazione di segmenti dei propri insegnamenti, dedicandoli a tematiche che possono essere efficacemente affrontate attraverso tali metodologie, nel rispetto della libertà didattica.
Nel corso dell'a.a. 2019/2020 l'azione sarà coordinata e monitorata dai tutor didattici proff. Anna Maria COLACI, Salvatore COLAZZO, Demetrio RIA, Elisa PALOMBA, Annarita MIGLIETTA, Giuseppe ANNACONTINI, Gabriele DEVOTI.

La percezione dell'efficacia del processo formativo, come si evince dai dati raccolti e disponibili al link di seguiti, relativamente agli studenti iscritti alla L19 e ampiamente discussi nel Consiglio Didattico di Area Pedagogica n.6 del 6 giugno 2019, appare complessivamente buona anche se in un trend leggermente in flessione. Ovviamente, la struttura di un corso fortemente orientato alla professionalizzazione ha reso più evidente il carico didattico e l'importanza della frequenza. Per queste ragioni si leggono percentuali molto alte relative a richieste di maggiori conoscenze di base (69.9%) e/o di alleggerimento del carico didattico (69.9%). Stabile il rapporto con i docenti. Lievemente in calo l'interesse per gli argomenti trattati. Ovviamente, la percezione complessiva appare comunque molto buona, lievemente al di sopra delle performances di Dipartimento o di Ateneo, ma si manifesta la necessità di definire in modo strutturale il precorso professionalizzante tenendo conto delle difficoltà degli studenti non frequentanti i quali risentono maggiormente delle difficoltà formative e della richiesta di tutti gli studenti di poter disporre di prove di esonero almeno per gl insegnamenti con maggior carico.


Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
La percezione di efficacia del percorso formativo che emerge dai laureati della L19 (si veda il link di seguito) è abbondantemente positiva. Si attesta a ben oltre il 90% sia relativamente al corso di laurea, sia al rapporto con Docenti e studenti. Il clima complessivo è positivo e generativo. Si segnalano problematiche di carattere strutturale, aule che non sono adeguate o postazioni informatiche non sufficienti. I servizi di biblioteca sono stati apprezzati. Complessivamente il giudizio dei laureati sul corso appare decisamente positivo tanto che più dell'84% dei laureati di questo corso si riscriverebbe a questo (71.9%) o ad altri corsi dell'Ateneo. Le segnalazioni più critiche vanno alle attrezzature, alle aule e alla organizzazione degli appelli. Elementi che sono stati ampiamente discussi nel Consiglio Didattico di Area Pedagogica n.6 del 6 giugno 2019.

Opinioni dei laureati
Il laureato triennale sarà incentivato a spendere la sua capacità di apprendimento autonomo e duraturo in ogni attività di riflessione sviluppata a partire dalle esercitazioni, dallo studio dei casi, dalle simulazioni, dai laboratori, dai tirocini.
Tutto ciò consente il rafforzamento nell'allievo dei cosiddetti processi di "deuteroapprendimento", ossia le competenza metacognitive, che portano progressivamente l'allievo a pervenire all'apprendimento autoregolato.
Obiettivi del corso, in questa prospettiva, sono quelli di consentire agli allievi di:
- Riflettere sulle pratiche professionali;
- Covalutare e autovalutare il proprio apprendimento, individuando strategie per migliorarne l'efficacia;
- Esprimere la capacità di identificare i propri bisogni formativi;
- Saper cercare, valutare e selezionare le risorse informative utili allo sviluppo professionale.
- Saper utilizzare strumenti e risorse digitali per aggiornare ed accrescere gli apprendimenti;
- Saper elaborare soluzioni di problemi nuovi a partire dalle conoscenze possedute.
Tali capacità vengono verificate mediante gli esami di profitto, ma in particolar modo con la relazione scritta richiesta a fine tirocinio, mediante attività di monitoraggio e
verifica nel corso dei laboratori.
Il Corso di Laurea in "Educazione sociale e tecniche dell'intervento educativo", già trasformazione del CdL in "Teorie e pratiche educative", recepisce quanto disposto dal comma 595 della L. 205/2017, dall'art. 4, comma 1 della lettera e) del D.Lgs. 65/17. Ovvero, offre un percorso formativo atto a rilasciare la qualifica di "Educatore professionale socio-pedagogico" in particolare orientato agli interventi sulla comunità nella duplice valenza di operatore nei servizi sociali e di operatore nei servizi ricreativo-culturali e di educazione ambientale.
Le motivazioni delle trasformazioni proposte sono legate all'esigenza di rispondere positivamente all'evoluzione legislativa, nonché al lavoro di consultazione e ascolto che il gruppo dei pedagogisti del Consiglio porta avanti nei confronti degli stakeholders del territorio dai quali è emerso, a più riprese, il bisogno di rispondere alle esigenze di maggior riconoscibilità del laureato triennale L-19 e di maggior chiarezza delle responsabilità del laureato magistrale LM-50, proseguimento naturale del percorso triennale. In particolare, la partecipazione ai seminari sul "Pedagogista Scolastico", ai convegni che negli anni si sono succeduti e, ora focalizzati, sulle novità introdotte dalla Legge 205/2017 in merito alla definizione delle Professioni educative, hanno acceso il dibattito sulla necessità di dare una chiara identità alle figure professionali dell'Educatore socio-pedagogico e del Pedagogista. Allo scopo di rispondere adeguatamente a quanto dettato dai dispositivi legislativi e alle aspettative degli stakeholder si è intervenuti sull'offerta formativa per definire la figura dell'Educatore socio-culturale come declinazione specifica dell'Educatore socio-pedagogico (previsto in normativa), in quanto figura esperta che ha il compito di predisporre contesti educativi, realizzare attività volte a sviluppare i potenziali di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato ambiente affettivo, ludico e cognitivo; come anche di accompagnare nel processo di crescita gli utenti dei progetti che, di tutte le età, a lui vengono affidati, con le conoscenze e competenze che caratterizzano la sua professionalità.
Naturalmente, descrivere in poche righe il ruolo dell'Educatore professionale socio-pedagogico non può che impoverirne il profilo professionale, che, invece, è estremamente complesso e che per la prima volta ha oggi occasione per compensare una storia di sistematica svalutazione subita a livello sia istituzionale, sia sociale.

L'EDUCATORE SOCIO-CULTURALE progetta e realizza contesti educativi atti a sostenere lo sviluppo di competenze relazionali, emotivo/affettive e cognitive tenendo conto della qualità educativa e pedagogica degli ambienti di apprendimento; promuove la crescita personale, l'inserimento e la partecipazione sociale, accompagna i gruppi, le comunità e le singole persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali, espressive, relazionali. Tra gli altri aspetti caratterizzanti la sua attività vi sono: l'ideazione, l'organizzazione e la gestione di interventi educativi, sociali e culturali rispondenti ai bisogni individuali; l'organizzazione di luoghi di socialità; la consulenza personale; la mediazione dei conflitti, in tutti gli ambiti in cui è possibile favorire l'incontro tra persone e gruppi e far crescere le loro capacità di partecipare attivamente alla vita sociale. Pur distinguendosi dalla figura dell'Educatore socio-sanitario, l'Educatore socio-culturale, in quanto Educatore professionale socio-pedagogico opera "nell'ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale, […] nei servizi e nei presìdi socio-educativi e socio-assistenziali, nei confronti di persone di ogni età, prioritariamente nei seguenti ambiti: educativo e formativo; scolastico; socio-assistenziale, limitatamente agli aspetti socio-educativi; della genitorialità e della famiglia; culturale; giudiziario; ambientale; […] dell'integrazione e della cooperazione internazionale" (L. 205/2017 c. 594).
Come operatore nell'ambito ricreativo-culturale, vengono sviluppate le conoscenze e le strategie operative riguardanti la promozione e la implementazione nelle comunità dei servizi deputati sia alla crescita culturale della popolazione, sia alla sensibilizzazione alle problematiche dell'ambiente culturale e naturale e all'educazione alla sua protezione e salvaguardia. Completa la formazione del laureato la conoscenza di almeno una lingua straniera e potranno essere previste sia l'acquisizione delle quattro abilità linguistiche (lettura, scrittura, ascolto, e dialogo) sia la frequenza vincolata delle lezioni, secondo criteri che verranno specificati in itinere dal corso di studi, in coerenza alle prescrizioni degli Organi accademici.

L'offerta formativa del corso si articola, pertanto, in competenze disciplinari fondative riferite al complesso delle scienze dell'educazione e delle discipline storico-filosofico-sociali che inquadrano sul piano culturale i modelli di intervento degli operatori cui il corso è dedicato. Integrate da competenze sviluppate in attività di Tirocinio, Laboratori e Seminari.
Il Corso proposto nasce dalla sintesi di due percorsi formativi precedenti che all'interno della razionalizzazione dell'OF di Ateneo, in ragione dei criteri di sostenibilità dell'offerta, si devono accorpare. Si tratta del corso di studio in Pedagogia dell'Infanzia e in Scienze della Formazione e saperi Filosofici, corsi che hanno riscosso sempre, sin dalla loro istituzione, una grande risposta di utenza, incontrando la domanda di servizio educativo diversificato sul territorio, dai centri educativi, alle comunità per minori, ai centri per l'infanzia e ai servizi sociali.
Alla luce di tutto ciò il CdL è strutturato su un percorso che consenta di spendersi al meglio sul territorio in ambito privato e pubblico nei settori dei servizi educativi, anche tenendo conto della più recente legislazione in merito alle figure professionali dell'Educatore professionale socio-pedagogico e del Pedagogista (L. 205/2017), nonché del dibattito in corso negli ambiti professionali e politici relativi alla professionalizzazione dell'Educatore, si propone di formare degli esperti di primo livello sulle dinamiche educative come supporto ed accompagnamento nelle diverse fasce di età, dall'adolescenza all'età adulta sino all'anziano, pertanto capaci di operare ad un livello micro e macro. In un'ottica di sviluppo del territorio, attraverso strumenti didattici, di analisi e di ricerca innovativi, gli studenti saranno guidati verso l'acquisizione di competenze di programmazione e intervento nei diversi contesti di azione. L'apparato disciplinare che si propone e che trova espressione in tutti e 4 i settori pedagogici, accanto ad una base psicologica, sociologica, italianistica e storica, sarà supportato da adeguate competenze linguistiche e informatiche oggi imprescindibili in qualunque professione. Particolare attenzione è rivolta alle capacità di comprensione e di produzione in Lingua Inglese, considerando l'ampia letteratura pedagogica proveniente dall'area anglosassone e la necessità di stimolare esperienze di internazionalizzazione della ricerca.

Gli studenti inoltre saranno guidati verso l'acquisizione di opportune conoscenze nei settori psicologici, con specifico riferimento alla Psicologia generale e alla Neuropsichiatria infantile, allo scopo di costruirsi un quadro di saperi e abilità di cura educativa nell'accompagnare lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, in modo tale da saper anche all'occorrenza intercettare tempestivamente eventuali segnali di bisogni specifici relativi a disturbi psicomotori, neurologici e psichici, a partire dalla conoscenza delle funzioni psicologiche di base, delle interpretazioni dei costrutti mentali e delle dinamiche psicologiche che sottostanno lo sviluppo dei comportamenti umani.
Un elemento di innovatività che consentirà agli studenti sin da subito di orientarsi verso un target di utenza più specifico è l'attività laboratoriale obbligatoria proposta, radicata nelle discipline di base e caratterizzanti, funzionale a costruire una competenza operativa e pratica accanto alle conoscenze teoriche apprese. Il laureato a cui si guarda deve essere persona in grado di promuovere il cambiamento personale e dei contesti di azione, anche in chiave interculturale; in grado di gestire e analizzare servizi, procedure e strumenti di lavoro sociale con prospettiva educativa, con attenzione alla valorizzazione, cura e presa in carico della persona, sia esso minore che adulto. In ordine a ciò si è ritenuto utile inserire anche dei cfu a scelta tra materie di tipo logico/filosofico che consentiranno di maturare un approccio complesso e sistemico all'analisi delle problematiche culturali. Il laureato dovrà essere in grado di agire sia nel mondo dei servizi educativi destinati all'interno di sistemi di azienda e impresa sociale, terzo settore, dove programmare, attuare e valutare interventi di integrazione e inclusione sociale (nel caso anche scolastica e lavorativa), tenendo conto dei disagi legati a variabili culturali e personali. Il percorso formativo sarà costantemente monitorato da analisi di contesto, a vantaggio dell'aggiornamento delle discipline di insegnamento che devono essere contraddistinte da: apertura interdisciplinare, alto livello di scientificità e innovatività, problematicità e capacità di partecipazione critica da parte degli studenti. La necessità di contestualizzare le conoscenze teoriche e metodologiche apprese negli insegnamenti trova naturale completamento in tirocini formativi presso istituzioni ed enti educativi e formativi, aziende e strutture della pubblica amministrazione non solo nazionali, ma anche di altri paesi dell'Unione, nel quadro di convenzioni all'uopo stipulate dagli organi competenti.

L'attività didattica ha durata triennale, è organizzata in semestri, prevede insegnamenti tematici, con annesse prove di valutazione, laboratori, tirocini, che nel complesso compongono un articolato percorso formativo, che, ove superato, comporta l'acquisizione di complessivi 180 CFU.
Il percorso formativo è progettato per rispondere alla definizione del profilo finale previsto dalla classe di laurea L-19, in modo da aderire coerentemente con gli sbocchi professionali delineati. Il percorso si sviluppa offrendo gli insegnamenti pedagogici di base attraverso il primo anno di corso, unitamente alla caratterizzazione derivante dalla medicina sociale e psicologica, nonché dalla dimensione storico/psicologica. Ne consegue l'identificazione di un percorso introduttivo alla formazione del profilo centrata sull'acquisizione dell'apparato teorico in grado di direzionare le scelte metodologico-didattiche delle pratiche educative dalla fascia puerile fino alla terza età. Viene posta al centro una formazione in grado di sostenere l'intero sviluppo umano nelle sue dimensioni pedagogiche/filosofiche/psico-sociali, in modo da poter intervenire nei contesti formativi coinvolti e impegnati nei periodi di sviluppo dell'infanzia fino all'età adulta. Il secondo anno forma all'acquisizione di un apparato di competenze metodologico-didattiche e di ricerca educativa e la specificazione di didattiche (delle lingue e di letteratura). Il percorso formativo è completato dal terzo anno progettato per affinare le conoscenze e competenze metodologiche e sociali, con particolare attenzione alla pedagogia speciale e alla ricerca educativa, coniugando l'apparato teorico-metodologico con il mondo del lavoro, attraverso stage e tirocinio, realizzati in forma di partnership con gli stakeholders territoriali, per il quali è stato redatto un piano di fidelizzazione e di lifelong learning territoriale.
L'impegno didattico è integrato da seminari, laboratori e tirocini obbligatori. In particolare per rendere professionalizzante il percorso si è incrementato il periodo di tirocinio con 250 ore per un corrispettivo di 10 CFU. Inoltre, sono previsti laboratori all'interno delle discipline fondamentali ed anche esterni agli insegnamenti ad integrazione e approfondimento dell'offerta formativa. Infine, il Consiglio di Corso di Studi organizza periodicamente seminari obbligatori a perfezionamento di tematiche rilevanti per la professione di Educatore.
Alla conclusione del percorso formativo è prevista una prova finale, consistente nella presentazione e discussione di un elaborato scritto, da cui possa emergere l'autonomia di giudizio dell'allievo in ordine alle competenze maturate nel corso dell'apprendimento, alle pratiche professionali, all'attività di osservazione svolta durante il tirocinio, alla letteratura scientifica di settore.
La prova finale consiste nella presentazione da parte dello studente di un elaborato scritto, concordato con un docente (relatore) afferente ad uno dei settori scientifico disciplinari presenti nel percorso curriculare dello studente.
La prova finale mira a valutare la capacità dello studente di sviluppare un argomento tra quelli trattati nel corso degli studi, e/o di riflettere sull'esperienza di tirocinio, in direzione dell'accertamento del possesso di competenze teorico-pratiche coerenti con gli obiettivi formativi del Corso di studio.
Alla valutazione complessiva concorrono i seguenti elementi: la media ponderata delle votazioni d'esame, l'eventuale presenza di attività formative all'estero, la presenza di lodi negli esami di profitto, l'eventuale conclusione in corso del percorso formativo triennale ed il voto conseguito nella prova finale.

Le modalità di svolgimento della prova finale sono definite dal "Regolamento per le prove finali", adottato nel 2014 in tutti i corsi di studio afferenti al Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo (si veda il file allegato).
- Conoscenze richieste per l'accesso
Per essere ammessi al corso di laurea è necessario il possesso di Diploma di scuola media superiore di durata quinquennale o altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo, oppure di Diploma di scuola media superiore di durata quadriennale e del relativo anno integrativo o, ove non più attivo, del debito formativo assegnato.
Il numero di studenti iscrivibili e le modalità di svolgimento della selezione saranno resi pubblici ogni anno con il relativo bando di concorso.

E' necessario altresì il possesso delle seguenti conoscenze:
- buona conoscenza delle strutture grammaticali e sintattiche della lingua italiana parlata e scritta;
- capacità di cogliere il significato centrale di un messaggio parlato e scritto;
- capacità di argomentare un proprio punto di vista su di una tematica conosciuta;
- capacità di individuare le principali differenze tra posizioni teoriche diverse in riferimento ad una medesima tematica.

- Modalità di verifica del possesso di tali conoscenze
Tali conoscenze sono verificate mediante test di accesso valutativo, che ha la sola finalità di verificare le conoscenze richieste per l'accesso.
Agli studenti ammessi al corso con una votazione inferiore alla prefissata votazione minima, verrà assegnato un obbligo formativo aggiuntivo.

- Criteri per l'assegnazione di specifici obblighi formativi aggiuntivi
Qualora la verifica non sia positiva viene assegnato un obbligo formativo relativo alle conoscenze di natura comunicativa, logico-induttiva e deduttiva.
Il Corso di Studio attiverà uno specifico corso formativo, la cui frequenza non è obbligatoria, ma fortemente consigliata. L'obbligo formativo aggiuntivo assegnato s'intende superato con il superamento di un apposito esame. Le modalità di svolgimento di questo esame saranno tempestivamente definite con delibera del Consiglio di Corso di Studio e rese note tramite pubblicazione sul sito web del corso di studio stesso. L'obbligo formativo aggiuntivo si intende inoltre assolto nel caso siano state superate tutte le attività formative previste nel primo anno di corso, escluse le eventuali attività autonomamente scelte dallo studente.
Il mancato soddisfacimento dell'obbligo entro la data deliberata dagli Organi Accademici e pubblicata sul Portale di Ateneo comporta la ripetizione dell'iscrizione al medesimo anno.
L'ammissione al corso di laurea in "Educazione sociale e tecniche dell'intervento educativo" richiede il possesso del Diploma di Scuola Secondaria di II grado o di titolo di studio estero per l'accesso alla formazione universitaria opportunamente validato in base alla normativa vigente.
Sono richieste inoltre conoscenze di cultura generale, di tipo pedagogico, filosofico, psicologico e sociologico; competenze verbali, logiche e analitiche.
Le modalità di verifica del possesso delle conoscenze richieste per l'accesso consistono in questionari a risposta multipla, finalizzati all'accertamento delle conoscenze, delle competenze e delle abilità sopra indicate.
Il test si compone di 30 quesiti riferiti a:
- competenze di comprensione del testo (5);
- ragionamento logico (5);
- cultura generale (5);
- lingua straniera (inglese, spagnolo, francese) (3);
- informatica (2);
- ambito disciplinare pedagogico (10).
Qualora la verifica non sia positiva, il Consiglio Didattico del Corso assegna gli obblighi formativi aggiuntivi (OFA).
Tali OFA sono recuperabili attraverso la frequenza obbligatoria del Laboratorio di istituzioni di pedagogia e didattica e del Laboratorio di abilità di studio (organizzati in maniera blended con l'ausilio del portale di unisalento per la fad) alla fine dei quali è prevista la consegna di un prodotto sul quale valutare l'idoneità a proseguire con il CdS.
Si ricorda, infine, come il Corso, per consentire l'adeguamento delle competenze professionali può riconoscere ai nuovi iscritti fino ad un massimo di 12 CFU per la loro attività professionale e fino ad un massimo di altri 30 CFU per titoli formativi acquisiti in corsi di specializzazione e di aggiornamento organizzati da Università e Ministero della Pubblica Istruzione a livello nazionale o regionale, coerenti con gli insegnamenti curriculari. Tutto ciò ai sensi dell'art. 4 comma 3 del Decreto 16.03.2007 e della successiva Nota del MIUR n.1063 del 29/04/2011.

Profilo

EDUCATORE SOCIO-CULTURALE

Funzioni

ll CdS, coniugando conoscenze di carattere filosofico, sociologico, psicologico e medico, intende formare una figura di educatore in strutture pubbliche e private finalizzate ai servizi sociali e socio-sanitari. In particolare:
- svolge attività educative e di animazione socio-educativa affiancando altre figure di operatori, quali il medico, il sociologo, lo psicologo, l'insegnante, l'assistente sociale;
- gestisce attività di carattere educativo, culturale a diretto contatto con bambini, adolescenti, anziani, persone con deficit, soggetti emarginati.

Competenze

Le competenze associate alla funzione di Educatore socio-culturale maturano dal quadro di conoscenze teoriche, epistemologiche e metodologiche delle problematiche educative nelle loro diverse dimensioni. In particolare, Il CdS mira allo sviluppo di:
- capacità di strutturare, gestire e valutare un progetto di intervento educativo con soggetti in età evolutiva con storie di vita e problematiche diversificate;
- competenze relazionali necessarie a svolgere colloqui individuali con i soggetti in formazione e con altri soggetti significativi e rilevanti operanti nell'ambiente di vita (genitori, insegnanti, operatori sociali, figure di sostegno psicologico ecc.);
- competenze nel progettare, predisporre, progettare e realizzare contesti educativi e relative attività volte a sviluppare i potenziali di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato ambiente affettivo, ludico e cognitivo;
- competenze nell'accompagnare nel processo di crescita gli utenti dei progetti che, di tutte le età, gli vengano affidati;
- capacità di condurre gruppi socio-educativi con gli utenti e di svolgere animazione di gruppo;
- capacità di redazione di relazioni, consuntivi di lavoro sugli utenti e sul tipo di servizio erogato;
- capacità di attivare reti di scambio con istituzioni, servizi pubblici, cooperative;
- capacità di mettere in atto creatività e pro-attività nella definizione di progetti socio-educativi;
- capacità di collaborare sinergicamente con altre figure professionali senza ambiguità di ruolo.

Sbocco

Gli sbocchi occupazionali del laureato triennale del CdL in "Educazione sociale e tecniche dell'intervento educativo" sono:
- strutture pubbliche e private e del terzo settore (cooperative) che gestiscono E/o erogano servizi educativi anche per la fascia 0-3 anni;
- strutture pubbliche e private e del terzo settore (cooperative) che gestiscono e/o erogano servizi sociali;
- servizi culturali, ricreativi, sportivi (centri di aggregazione giovanile, biblioteche, mediateche, ludoteche, musei, ecc.), servizi di educazione ambientale (parchi, eco-musei, agenzie per l'ambiente ecc.).
A sostegno dello sviluppo della professionalità dell'Educatore, l'impegno didattico è integrato da seminari, laboratori e tirocini obbligatori. In particolare per rendere più professionalizzante il percorso si è incrementato il periodo di tirocinio con 250 ore per un corrispettivo di 10 CFU. Inoltre, sono previsti laboratori all'interno delle discipline fondamentali ed anche esterni agli insegnamenti ad integrazione e approfondimento dell'offerta formativa. Infine, il Consiglio di Corso di Studi organizza periodicamente seminari obbligatori a perfezionamento di tematiche rilevanti per la professione di Educatore.

Piano di studi

PERCORSO COMUNE

DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA (L-FIL-LET/12)

8 crediti - Non obbligatorio

Didattica della storia (M-STO/01)

6 crediti - Non obbligatorio

Filosofia della conoscenza (M-FIL/01)

8 crediti - Non obbligatorio

GEOGRAFIA SOCIALE (M-GGR/01)

6 crediti - Non obbligatorio

IGIENE (MED/42)

8 crediti - Obbligatorio

MEDICINA SOCIALE (MED/43)

8 crediti - Non obbligatorio

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (MED/39)

6 crediti - Obbligatorio

PEDAGOGIA GENERALE (M-PED/01)

8 crediti - Obbligatorio

PEDAGOGIA SOCIALE E INTERCULTURALE (M-PED/01)

8 crediti - Non obbligatorio

Storia Contemporanea (M-STO/04)

6 crediti - Non obbligatorio

STORIA DELLA FILOSOFIA (M-FIL/06)

8 crediti - Non obbligatorio

Storia dell'educazione (M-PED/02)

10 crediti - Obbligatorio

COMUNICAZIONE CRIMINE E DEVIANZA (SPS/12)

6 crediti - Non obbligatorio

Deontologia delle professioni (M-PED/01)

6 crediti - Obbligatorio

DIDATTICA GENERALE (M-PED/03)

8 crediti - Obbligatorio

Educazione comparata (M-PED/02)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI GUIDA AL TIROCINIO (NN)

1 crediti - Obbligatorio

LINGUA INGLESE (L-LIN/12)

8 crediti - Non obbligatorio

PSICOLOGIA GENERALE (M-PSI/01)

6 crediti - Obbligatorio

SEMINARI (NN)

1 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA (L-ART/02)

8 crediti - Non obbligatorio

STORIA MODERNA (M-STO/02)

6 crediti - Non obbligatorio

TIROCINIO (NN)

10 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI ATTIVITA' ESPRESSIVE (NN)

1 crediti - Non obbligatorio

LINGUA FRANCESE (L-LIN/04)

6 crediti - Non obbligatorio

LINGUA SPAGNOLA (L-LIN/07)

6 crediti - Non obbligatorio

METODOLOGIA DELLA RICERCA EDUCATIVA (M-PED/04)

6 crediti - Non obbligatorio

Pedagogia e didattica musicale (M-PED/04)

6 crediti - Non obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

4 crediti - Obbligatorio

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO (M-PSI/04)

6 crediti - Obbligatorio

SEMINARI (NN)

1 crediti - Obbligatorio

Sociologia della salute (SPS/07)

7 crediti - Non obbligatorio