Lunedì 14 novembre 2022, alle ore 9 nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce), verrà presentato il programma di ricerca con il quale l’Ateneo partecipa al “National Biodiversity Future Centre” grazie a un finanziamento di 4,5 milioni di euro. Il programma è stato sviluppato da un gruppo interdisciplinare di 29 docenti e scienziati dei Dipartimenti UniSalento di Scienze e tecnologie biologiche ed ambientali, Beni culturali, Matematica e fisica “Ennio De Giorgi”, Scienze dell’economia, Scienze giuridiche e Scienze Umane e sociali, coordinato dal professor Alberto Basset, docente di Ecologia.
«La diversità della vita, la risorsa naturale che caratterizza il pianeta Terra, è la più importante che abbiamo in Italia», sottolinea il Rettore Fabio Pollice, «e la sua gestione sostenibile può rappresentare uno dei motori di sviluppo economico e sociale per il nostro Paese. UniSalento è in prima linea con questo importante programma di ricerca: un successo reso possibile dalla ricchezza del capitale umano e infrastrutturale che l’Ateneo ha costruito negli ultimi decenni, e che l’hanno portato a essere un riferimento a livello nazionale e internazionale su questi temi».
Alla presentazione prenderanno parte, oltre al Rettore Pollice e al professor Alberto Basset, l’Amministratore unico di NBFC Danilo Porro e i docenti dell'Università del Salento Stefano Piraino, Piero Lionello, Massimo Monteduro e Irene Petrosillo.
«Grazie a questo programma saranno studiate tutte le tipologie di ecosistemi, da quelli marini a quelli terrestri, tra cui anche gli agro-ecosistemi, gli ecosistemi urbano-industriali e, non ultimo, l’ecosistema ‘corpo umano’», spiega Alberto Basset, «Il programma affronterà alcuni temi centrali per la sostenibilità della diversità della vita e dello sviluppo economico e sociale che da questa dipende: le risposte della biodiversità e degli ecosistemi al cambiamento climatico, lo stato di salute degli ecosistemi e lo sviluppo di sistemi innovativi per il monitoraggio, le aree protette e la protezione e la gestione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici, le pressioni antropiche e il recupero e la ricostruzione di ecosistemi critici danneggiati. L’approccio con cui il programma sarà realizzato è riassumibile nel motto “Conoscere e comprendere per proteggere, conservare, gestire e crescere”».
Il programma è articolato su quattro linee principali di ricerca:
- organizzazione e mantenimento della biodiversità e dei servizi ecosistemici collegati;
- impatto dei cambiamenti climatici su biodiversità ed ecosistemi: risposte di mitigazione e adattamento; protezione, conservazione, valorizzazione e valutazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici e innovazione nell’ambito di una utilizzazione sostenibile;
- restauro degli ecosistemi danneggiati: sviluppo di nuove nature-based-solutions e nuove professionalità collegate.
«Gli obiettivi principali del programma sono quelli di contribuire ad accrescere la competitività internazionale della ricerca italiana sulla biodiversità, anche in termini di attrazione di giovani ricercatori di prestigio e di finanziamenti europei e internazionali», conclude il Rettore, «di consolidare e rafforzare un gruppo transdisciplinare di ricerca su organizzazione e conservazione della biodiversità, su funzionamento e servizi degli ecosistemi e del capitale naturale e di promuovere l’innovazione nella gestione sostenibile della biodiversità e nel trasferimento tecnologico alle imprese, come volano sociale ed economico di sviluppo dei territori, partendo dal Salento e dalla Puglia».