Si svolgerà a Lecce, dal 27 maggio all’1 giugno 2019, la scuola internazionale promossa dall’Università del Salento e dall’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare “International School on Amplitudes and Cosmology, Holography and Positive Geometries”, dedicata all’approfondimento di temi “di frontiera” nel campo della fisica teorica: gli scienziati si ritroveranno presso il Convitto Palmieri, dove lunedì 27 maggio alle ore 18.30 nella sala teatrino è in programma anche una conferenza pubblica su questi temi del professor Nima Arkani-Hamed dell’Institute for Advanced Study di Princeton. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Provincia di Lecce (referente Gianni Podo) e il supporto dell’Assessorato al Turismo della Regione Puglia - Pugliapromozione.
«Mentre le ampiezze di scattering (amplitudes) offrono una finestra sui processi che regolano l’interazione tra le particelle elementari a energie sufficientemente alte, cioè riproducibili attraverso esperimenti come il Large Hadron Collider (LHC) al CERN di Ginevra, la cosmologia (cosmology) studia l’origine e l’evoluzione del nostro universo», spiega Claudio Corianò, associato di Fisica teoria modelli e metodi matematici presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” UniSalento, organizzatore scientifico della scuola assieme a Paolo Benincasa (Niels Bohr International Academy, Copenaghen, Danimarca), «L’olografia (holography) è invece l’idea che la fisica di un sistema in presenza della forza gravitazione sia equivalente alla fisica senza essa, ma in uno spazio-tempo con una dimensione spaziale in meno. Essa è la diretta conseguenza del “principio olografico” elaborato da Gerard ‘t Hooft e Leonard Susskind nell’ambito dello studio teorico sui buchi neri, e reso concreto dalla congettura di Maldacena, a opera di Juan Maldacena, nell’ambito della teoria delle stringhe. Infine, le geometrie positive (positive geometries) costituiscono un ramo molto recente della ricerca in matematica. La scuola è la prima di questo tipo in ambito internazionale e si pone come obiettivo di discutere i nuovi sviluppi in questi campi, concentrandosi sulla loro intersezione. Potrà contare su lezioni tenute da alcuni tra i maggiori ricercatori a livello mondiale in questi campi».
Nella conferenza pubblica del 27 maggio il professor Nima Arkani-Hamed tratterà il tema “The End of Spacetime” (La fine dello Spaziotempo). «La nostra comprensione delle leggi fondamentali della fisica si basa su le due rivoluzioni principali del XX secolo», continua Corianò, «cioè la relatività speciale, che ci ha insegnato che spazio e tempo formano in realtà un’unica entità, e la meccanica quantistica. Nonostante ciò, ci sono indicazioni, derivanti tanto dalla gravità a energie molto alte come dalla cosmologia, che entrambi queste idee abbiano delle profonde limitazioni e che, in una certa misura, debbano essere modificate. In questa lezione pubblica si darà una visione della nostra comprensione attuale dell’universo, delle sue limitazioni, dei suoi paradossi e dei possibili cambi di paradigma».
Nima Arkani-Hamed è professore all’Institute for Advanced Study di Princeton dal 2008. Ha conseguito il dottorato in fisica teorica all’Universitá di Berkeley, è stato ricercatore allo SLAC National Accelerator Laboratory e professore alle Università di Berkeley e Harvard. È uno dei fisici teorici di spicco della sua generazione. I suoi principali contributi scientifici spaziano dalla fenomenologia e teoria delle particelle elementari alla cosmologia. Ha vinto nel 2003 la medaglia Gribov assegnata dalla Società Europea di Fisica ed è stato il primo beneficiario del Fundamental Physics Prize.