“I manuali e l’insegnamento della Storia nelle scuole e nelle università” è il tema della giornata di studi in programma all’Università del Salento giovedì 30 maggio 2019, nel padiglione Chirico del Monastero degli Olivetani (viale San Nicola, Lecce), nell’ambito delle attività didattiche del Dottorato di ricerca in “Human and Social Sciences” in memoria di Giulio Regeni, ricercatore (Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo). Organizzata dagli storici dell’Ateneo Salvatore Barbagallo, Elisabetta Caroppo, Anna Lucia Denitto, Giuseppe Patisso e Francesco Somaini, la giornata mira a rispondere «a interrogativi resi pressanti e ineludibili dal preoccupante processo di sradicamento degli insegnamenti di storia dal nostro sistema educativo e dalla necessità di un efficace rinnovamento della didattica della Storia».
La giornata è strutturata in due sezioni: in mattinata si parlerà della manualistica della Storia medievale, moderna e contemporanea; nel pomeriggio in programma una tavola rotonda dedicata alle prospettive della didattica della storia. Vi prenderanno parte illustri studiosi come i medievisti Massimo Vallerani (Università di Torino) e Andrea Zorzi (Università di Firenze), i modernisti Luigi Mascilli Migliorini (Università di Napoli l’Orientale) e Aurelio Musi (Università di Salerno) e i contemporaneisti Adriano Roccucci (Università di Roma Tre) e Marco Rovinello (Università della Calabria), tutti autori negli ultimi anni di manuali di storia. Alla tavola rotonda pomeridiana parteciperà anche il professor Stefano Cavazza (Università di Bologna), in qualità di componente della Commissione didattica della Società italiana per lo studio della Storia contemporanea (SISSCO).
«In un momento in cui – com’è lamentato nel recente appello del manifesto “La storia bene comune”, lanciato nelle pagine di Repubblica da Andrea Giardina, Liliana Segre e Andrea Camilleri – diffusi sono i sentimenti di diffidenza verso il parere degli “esperti” e sempre più frequente risulta la tendenza a fare della storia una conoscenza residuale, esautorandola dal suo ruolo essenziale», sottolineano gli organizzatori, «l’iniziativa è pensata come un’importante occasione di confronto e approfondimento sull’utilità della storia e l’efficacia dei suoi metodi didattici, anche alla luce della disaffezione che spesso si riscontra tra i giovani verso questa materia. Il ridimensionamento della prova di storia nell’esame di maturità, la riduzione delle ore di insegnamento nelle scuole, il decremento delle cattedre universitarie, il blocco del reclutamento degli studiosi più giovani impongono agli storici di confrontarsi con questi seri problemi. Cercando, come in questo caso, di contribuire anche alla formazione didattica e civile degli studenti universitari iscritti nei Corsi di laurea dell’Università del Salento».